Facebook, anche le escort si fanno pubblicità

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Facebook è un ”luogo di perdizione” dove ormai è lecito bestemmiare, incitare alla violenza e proporsi come escort. Ma guai se pubblichi la foto di una mamma che allatta…

Bestemmie, incitamento alla violenza ed escort. Dove si può trovare tutto questo? Ovviamente su Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg continua a far discutere per le sua policy che prevede, nella maggior parte dei casi, un controllo solo a posteriori di ciò che gli utenti pubblicano attraverso la funzione “segnala”.

Se da un lato, quando negli Usa il matrimonio gay è diventato legale in tutto il Paese, Facebook ha celebrato l’evento con la possibilità per i suoi iscritti di avere lo sfondo della propria foto profilo con i colori dell’arcobaleno, tipici delle comunità Lgbt, dall’altro non si è mostrato così attento verso coloro che sono più sensibili alle questioni di fede religiosa.

A tal proposito va ricordata la denuncia fatta mesi fa da Giorgia Meloni dopo che la sua portavoce, Giovanna Aiello, aveva scoperto che, per il noto social network, una bestemmia poteva non essere censurata. Il leader di Fratelli d’Italia scrisse un post molto duro: “Parole presenti nel vocabolario italiano come ‘zingaro’ comportano una censura; se all’indomani dagli attentati sanguinari in Tunisia si sottolinea l’inappropriata tempistica dell’iniziativa delle bandiere arcobaleno sui social si viene bannati; se per sbaglio in una foto compare un simbolo di destra si viene oscurati. Ma le bestemmie, le foto porno e la blasfemia rispettano gli standard della comunità di Facebook”. “Caro Zuckerberg – concluse la Meloni – la tua comunità non sarà mai la mia perché a casa mia il rispetto si porta a tutti non solo alle lobby e ai gruppi di potere. Vergogna. Ora banna anche me!””Abbiamo controllato la Pagina che hai segnalato perché rappresenta un contenuto indesiderato e abbiamo stabilito che rispetta i nostri Standard della comunità”. Poi è scoppiata la polemica sulla pagina “Impicchiamo i marò”. Anche in questo caso la risposta di Facebook è stata: “Abbiamo controllato la Pagina che hai segnalato perché rappresenta un contenuto indesiderato e abbiamo stabilito che rispetta i nostri Standard della comunità”.

Ma, quando si arriva a toccare la sfera sessuale, arrivano le vere sorprese. Se una madre decide di pubblicare una foto che la ritrae nella fase dell’allattamento viene censurata, salvo poi essere riammessa dopo un ripensamento da parte di Facebook. Lo scorso febbraio, invece, ad essere bloccato era stato il profilo di Mario Adinolfi, attualmente direttore de La Croce, reo di aver pubblicato una sua foto di quando aveva due anni e che era stata segnalata perché era nudo. Nessuna sanzione ricevono invece le centinaia di ragazze italiane e non che pubblicano le loro foto osè e che tra le informazioni personali che riguardano il proprio datore di lavoro scrivono: “escort agency” e che poi, in posta privata, esplicitano con dovizia di particolari (tipo di prestazione, tariffe e modalità di pagamento) in cosa consiste la loro professione. Ecco cosa risponde una di loro dopo che un utente le aveva soltanto chiesto in quale città si trovasse:

“Ciao sono un’escort ospito tra Roma e Milano ma mi sposto anche per tutta italia, offro un servizio completo (bocca, c**o, f**a) nella mia accogliente casa per una o più persone insieme. Lavoro anche fuori Roma con un supplemento. Se sei di Roma il prezzo è 200€ se sei di fuori sono 300€ per lo spostamento. Viaggio solo con la mia macchina. Per prenotare un incontro con me devi fare una ricarica postepay all agenzia della metà dell’importo, l’altra metà me la consegnerai a fine serata. Passeremo tutta la notte insieme (sono disponibile anche mattina e pomeriggio). Mi piace il mio lavoro e passerai ore indimenticabili nella massima privacy e pulizia. La prima parte del pagamento deve essere effettuata esclusivamente con ricarica postepay senza eccezioni. Effettuando la ricarica sceglierai giorno e ora dell’appuntamento. Su richiesta verranno rilasciati gli estremi per effettuare la prenotazione insieme ai miei dati personali (codice fiscale, nome e cognome e numero dell agenzia) per una tua maggiore sicurezza. Se si intende prenotare un appuntamento richiedere contatto telefonico della ragazza scelta ed estremi per prenotare. La prenotazione a seconda della distanza in cui avverrà l’appuntamento va effettuata dai 2 ai 5 giorni prima dell’incontro”.

Anche in questo caso, dopo aver segnalato a Facebook il profilo della ragazza come inappropriato, la risposta è stata sempre la stessa: “Grazie per aver portato alla nostra attenzione il profilo che hai segnalato perché presenta contenuti non appropriati. Al momento, non è stato rimosso perché abbiamo riscontrato che rispetta gli Standard della comunità di Facebook”. Peccato che il profilo in questione abbia molto di inappropriato… (fonte)

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