Cos’è, a cosa serve e come attivare l’Identità Digitale (SPID)

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Dal 15 marzo si possono richiedere gratuitamente le credenziali per accedere ai servizi della Pubblica amministrazione. Pagare il bollo o la tassa rifiuti sarà più facile. Ecco tutto quello che c’è da sapere…

L’identità digitale che semplifica il dialogo con la Pa

Si comincia, finalmente. Martedì 15 marzo ha debuttato l’identità digitale (Spid). Cittadini e imprese possono richiedere gratuitamente a Infocert, Poste Italiane e Telecom Italia (le prime società accreditate di una lista che potrebbe allungarsi) le credenziali uniche per accedere online a 300 servizi della pubblica amministrazione, che entro giugno saranno 600 (partono Inps, Inail e Agenzia delle Entrate. Le regioni Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche e il comune di Firenze).

Meno code agli sportelli, quindi, e (la promessa di) una semplicità d’uso che dovrebbe portare in Rete un numero sempre crescente di persone e agevolare il rapporto con la Pa.

Il bollo auto e la tassa rifiuti

Atteso dopo una serie di rinvii, il passaggio guardando all’unificazione totale prevista da Italia Login (qui l’approfondimento del consigliere per l’innovazione del presidente del Consiglio Paolo Barberis) non è banale. Le tre società sopracitate gestiranno, gratuitamente per i prossimi due anni, nome e password che potremo sfruttare per gestire fascicolo sanitario elettronico, pagamento del bollo auto e della tassa rifiuti o per ritirare referti medici.

Ci sono ovviamente diversi livelli di protezione — tre — con le operazioni più delicate che necessitano di una password aggiuntiva per ogni azione (come quella del token dell’home banking, per intenderci) o di una carta magnetica, ma la sostanza rimane inalterata: dialogare con i servizi pubblici online, con i conseguenti benefici in termini di tempo, da oggi sarà più facile. E considerando che, secondo i dati degli Osservatori del Politecnico di Milano, attualmente lo fa solo il 23% degli italiani a fronte di una media europea del 47% è una buona notizia.

Come ottenere Spid

Per ottenere Spid, cittadini e le imprese possono recarsi fisicamente nei luoghi messi a disposizione da Poste, in 360 uffici (qui la mappa), o Infocert, per ora nelle sedi di Roma, Milano e Padova, (Tim per ora è attiva solo online) od optare per la registrazione via Web. Non ci si aspetti, però, sui portali un’azione equiparabile all’apertura di una casella di posta elettronica o di un profilo Facebook: bisogna essere possesso di uno strumento di identificazione elettronica come la firma digitale, la carta nazionale dei servizi o la carta di identità elettronica con annesso lettore di smart card da collegare al computer. Infocert propone anche la verifica “de visu” con webcam, ma al costo di 15 euro.

«L’obiettivo è di arrivare a 3 milioni di nuove identità registrate nel 2016», dichiara Samaritani. Considerando la conversione delle identità già esistenti, come le tessere sanitarie regionali, si punta a 6 milioni entro fine anno. Tra due anni tutta la Pa dovrà essere accessibile mediante Spid.

Privacy e servizi a valore aggiunto

Nello spiegare che la scelta di rivolgersi a società private è dovuta alla necessità di sviluppare ulteriori servizi a valore aggiunto — come la conservazione dei documenti — aprendo di fatto porte di un nuovo mercato, il direttore di Agid tiene a sottolineare che «le informazioni degli utenti saranno al sicuro e in alcun modo i dati verranno venduti a fini commerciali».

A questo proposito, l’Agenzia vigilerà sul rispetto delle regole e delle norme di sicurezza con il Garante per la Privacy, sia per quello che riguarda l’attività degli identity provider sia per i servizi messi a disposizione dal pubblico o dal privato. (fonte)

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