Altroconsumo, costi nascosti e trappole dei 5 operatori italiani

Altroconsumo ha segnalato alcune pratiche scorrette eseguite dagli operatori italiani dopo un’indagine condotta in 5 città italiane: Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli. TIM, Vodafone, Wind, Tre e Fastweb sarebbero risultate “poco trasparenti” sui servizi aggiuntivi non richiesti ma attivati con la sottoscrizione dei contatti, con gli addetti ai lavori nei punti vendita che non chiariscono le idee al consumatore che si ritrova immancabilmente con pagamenti anomali in bolletta.

balzelli non richiesti, ma da pagare, sono tanti: “Dall’ascolto della segreteria telefonica ai servizi ‘ti ho cercato’, dai costi di attivazione a quelli per rinnovare il proprio piano tariffario, al canone mensile per l’antivirus, tutti già attivati sulla SIM al momento della sottoscrizione del contratto. Nel caso in cui questi servizi non siano disattivati dal consumatore, il prezzo dell’offerta sottoscritta potrebbe anche raddoppiare”. Alcuni possono essere bloccati, ma non è così semplice.

Altroconsumo segnala procedure macchinose, spesso da effettuarsi al telefono parlando con un operatore o sul sito internet, ma quasi mai è possibile attivare le procedure in negozio alla stipula del contratto. Prevedono, inoltre, che l’utente abbia la consapevolezza di aver attivato un servizio a pagamento, ma non sempre è così. L’indagine è stata effettuata in 10 punti vendita per ogni città, 2 per ogni operatore, impersonando un utente che aveva la necessità di cambiare operatore.

Cosa è stato scoperto? Nei punti vendita sono stati pochi gli sforzi per “adeguare la proposta alle esigenze del cliente, tanti per occultare i costi dei servizi attivati preventivamente sulle SIM, lasciando l’utente alla propria esperienza e al proprio credito residuo”. Gli addetti hanno “preferito glissare” soprattutto per quanto riguarda i costi extra soglia: 48 negozi su 50 non li hanno infatti menzionati, neanche quando lo stesso consumatore ha provato ad ottenere chiarimenti.

I risultati dell’inchiesta sono già stati segnalati ad AGCOM e Antitrust, con la richiesta di obbligare gli operatori a segnalare il prezzo dell’offerta comprensivo di tutte le sue componenti che vengono attivate alla sottoscrizione del contratto. (fonte)

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