Addio ”codice di sicurezza” di Google, la verifica sarà invisibile

Con l’acronimo inglese CAPTCHA si denota nell’ambito dell’informatica un test fatto di una o più domande e risposte per determinare se l’utente sia un umano (e non un computer o, più precisamente, un bot). L’acronimo, che si pretende derivato dall’inglese “completely automated public Turing test to tell computers and humans apart” (Test di Turing pubblico e completamente automatico per distinguere computer e umani), in effetti riproduce foneticamente l’espressione colloquiale “Caught you!” (Ti ho beccato!).
Un test CAPTCHA tipicamente utilizzato è quello in cui si richiede all’utente di scrivere quali siano le lettere o i numeri presenti in una sequenza, che appare distorta o offuscata sullo schermo. (wikipedia)

Google dice addio ai Captcha, i codici di sicurezza con cui il motore di ricerca verifica che un utente non sia un robot. Un nuovo metodo sarà in grado di stabilire chi è al computer ed è invisibile.

Eliminate le scritte apparentemente indecifrabili, tutto ruota attorno all’integrazione di nuovi algoritmi gestiti direttamente da un’intelligenza artificiale in grado di monitorare parametri come il movimento del mouse e l’indirizzo IP e sviluppati da una startup del 2009. Se il comportamento dell’utente è riconducibile a quello di un essere umano non ci sarà alcun quesito di verifica.

Nel momento in cui Invisible ReCAPTCHA non dovesse riuscire a determinare l’entità dell’utente, compariranno a schermo i soliti quesiti. L’obiettivo finale è quello di ridurre al minimo questa eventualità, fino a poterla eliminare definitivamente. (fonte)

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