Vietati selfie e selfie-stick, ecco dove
Oramai lo fanno tutti. A ogni ora. E ovunque. Ne siamo dipendenti: il selfie. Attraverso i social ne vengono condivisi oltre un milione ogni giorno, il 30 per cento di tutte le foto scattate dai ragazzi tra i 18 e i 24 anni. Pare che non ne possiamo più fare a meno. Due anni fa, l’Oxford Dictionaries Online lo ha persino inserito nel suo vocabolario (con questa definizione: «Una fotografia che uno scatta a se stesso, in genere con uno smartphone o una webcam e che viene caricata su un social media». Ma c’è chi dice no. E ha deciso di vietarlo.
Dai concerti agli zoo, dagli stadi alle spiagge: ecco i luoghi (e le situazioni) dove il selfie, e gli “stick” per gli autoscatti (da bandire del tutto, secondo la netiquette per il 2015), sono è off limits (a cura di Elmar Burchia)
Fino a qualche anno fa, nel centro delle città (da Milano a Roma) vendevano rose, oggi i venditori di rose vendono i “selfie stick”. Quei bastoni Bluetooth per farsi l’autoscatto sono molto popolari soprattutto tra i più giovani. Se andate in Corea del Sud, tuttavia, potreste avere qualche problema: a dicembre, il ministero della Scienza e dell’Innovazione aveva annunciato una legge che punisce con una multa fino a 23 mila euro (o con il carcere fino a tre anni) chiunque venda un selfie stick non certificato perché potrebbe creare interferenze con altri dispositivi che utilizzano la stessa frequenza radio.
Nel derby tra Roma e Lazio, giocato l’11 gennaio e finito 2-2 (con tanto di selfie di Totti), sono state vietate le stecche per gli autoscatti sugli spalti (che potrebbero essere trasformate in bastoni durante gli scontri). La stessa misura viene adottata anche negli stadi inglesi.
Dalla Wembley Arena alla O2 Arena fino alla Brixton Academy: a Londra, le maggiori ”venue” per i concerti vietano l’ingresso agli spettatori con in mano un selfie stick.
Ai giocatori della nazionale iraniana impegnati in Australia nella Coppa d’Asia è stato vietato posare per un selfie con le tifose. Il presidente del comitato per la morale della federcalcio dell’Iran li aveva avvertiti del rischio di essere immediatamente rispediti a casa (oltre a subire altre punizioni). In Australia, infatti, vive una vasta comunità iraniana (almeno 70mila persone), e sono state numerose le presenze di tifose in occasione dei match della squadra dell’Iran visto che qui non vige la cosiddetta segregazione sportiva (non possono assistere a partite fra uomini) imposta alle donne iraniane nel loro Paese.
Il dibattito selfie sì, selfie no è sempre più aperto: gli autoscatti, in certe situazioni, danno fastidio? Sulla spiaggia francese di Garoupe, poco distante dalla più nota Cannes, danno fastidio. E sono stati vietati. Pare che la «moda dell’autoscatto» stia rovinando l’esperienza di andare al mare e godersi la spiaggia. Un team di «poliziotti anti-spam» pattuglia il tratto di spiaggia interessato per far rispettare la «No Braggies Zone».
«Vietati i selfie con gli orsi!». A Lake Tahoe, meraviglioso lago al confine tra la California e il Nevada, i rangers sono stati costretti a chiedere ai visitatori di non farsi foto vicini (o davanti) agli orsi, una moda che pare sia scoppiata negli ultimi mesi. «Un orso può correre molto veloce, gli esiti possono essere letali», ha detto un portavoce della Lake Tahoe Management Unit.
Molti religiosi di primo piano e studiosi si sono detti preoccupati dalla mania delle nuove generazioni di farsi un autoscatto e condividerlo sui social durante il pellegrinaggio alla Mecca, chiamato Hajj, il quinto pilastro dell’Islam. Hanno chiesto ai pellegrini di smettere di postare selfie, spiegando che va contro i principi di modestia dell’islam.
Per ovvie ragioni di sicurezza le autorità hanno proibito i selfie ai partecipanti alla corsa dei tori a Pamplona. Il regolamento della festa di San Firmino prevede infatti multe molto salate per chi mette a rischio, in qualunque modo, l’incolumità dei corridori. Anche con un selfie.
New York è diventato il primo stato a proibire i selfie in compagnia di animali pericolosi: tigri, leoni e ghepardi. La multa per i turisti spericolati all’interno dei giardini zoologici: tra i 500 ed i 1000 dollari.
Selfie stick assolutamente vietati anche all’Australian Open di tennis: potrebbero distrarre i giocatori o ostacolare la vista allo spettatore.
Esistono luoghi dove il selfie (ancora) non è stato vietato. Dentro a musei e gallerie, nei luoghi della memoria o luoghi sacri. Qui però entra in gioco la buona educazione. (fonte)