Un videogame per la diagnosi dell’Alzheimer

alzSi chiama Project:Evo e permette di rivelare alcuni deficit neurologici prima che diventino gravi. Ideato da una startup americana, ha attirato l’interesse della multinazionale farmaceutica Pfizer

Una startup americana e un grande nome dell’industria farmaceutica si sono alleati per trovare il modo di diagnosticare l’Alzheimer in modo veloce ed economico. Akili Interactive Labs, con sede a Boston e San Francisco, sta conducendo con Pfizer uno studio su pazienti in età avanzata: ma non si tratta di sofisticate analisi cliniche, bensì di un videogioco.

Il videogame

Si chiama Project:Evo, ed è ideato per iPad e iPhone. Muovendo il dispositivo l’utente indirizza un alieno che percorre un fiume, e allo stesso tempo deve premere sullo schermo in corrispondenza di pesci o uccelli. L’esercizio, messo a punto dal neuroscienziato dell’università di San Francisco Adam Gazzaley, mette in moto quella che in neurologia si chiama “elaborazione di interferenza”, una funzione che è tra le prime a venire meno in caso di problemi neurologici. «Abbiamo creato un prodotto che sembra un gioco di intrattenimento – spiega uno dei fondatori della compagnia, Eric Elenko – ma che in realtà è basato sulla scienza. Il sistema raccoglie dati 30 volte al secondo mentre l’utente gioca e li analizza in tempo reale».

La diagnosi

Attualmente l’Alzheimer viene diagnosticato con certezza solo con una Pet, un esame molto costoso al cervello, in cui si ricercano le placche amiloidi, accumuli di proteine che causano la malattia. Nel test sono stati reclutati cento pazienti, metà che hanno un alto grado di placche , e metà con un basso grado, per verificare se questo influisce sui punteggi di gioco. «Se riusciamo a dimostrare che i risultati del gioco sono proporzionali alle placche – spiega ancora Elenko – avremo un metodo di diagnosi economico e preciso». È la prima volta che un test clinico viene condotto usando un videogioco per le indagini.

Le sperimentazioni

In altre sperimentazioni in corso i ricercatori della compagnia cercheranno di verificare se un uso regolare del gioco possa migliorare i sintomi di deficit di attenzione, autismo e depressione, in cui è coinvolto lo stesso meccanismo neuropsicologico. Ma altre sperimentazioni sono in corso sulla schizofrenia da parte del centro ricerche statunitense Brain Plasticity, e altri progetti fanno uso si Nintendo Wii e Playstation per la riabilitazione delle vittime di ictus. Altro che passatempi per ragazzini: i videogiochi possono salvare delle vite. (lastampa)

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