Un aperitivo, ma solo se lo pubblichiamo sui social

Prima sono comparsi i “food blogger”, specializzati nel condividere le loro ricette o nel recensire i piatti al ristorante. Con l’avvento dei social network e con Instagram la moda si è diffusa, coinvolgendo migliaia di utenti ogni giorno, dalla colazione alla cena. Tanto che è facile trovare in internet i tutorial, con le tecniche e le attrezzature per migliorare le foto del cibo.

Ma quali sono i cibi più fotografati? Secondo una ricerca, promossa da Nestlé e The Fool, negli ultimi mesi gli hashtag più utilizzati sono stati nell’ordine: #aperitivo, #pizza, #pasta, #colazione e #gelato. L’analisi ha preso in considerazione più di un milione di conversazioni online dedicate al cibo tra luglio e agosto.

Secondo la filosofia di un tormentone estivo – “Ogni ricordo è più importante condividerlo che viverlo” – l’aperitivo sembra essere il momento più fotografato, almeno in estate. L’analisi del rapporto fra social network e cibo può aiutare i nutrizionisti a tracciare un ritratto, seppur parziale, delle abitudini alimentari soprattutto dei giovani.

«Fino a qualche anno fa un risultato del genere avrebbe fatto immediatamente suonare un campanello di allarme: dove finisce la convivialità se stiamo sempre con il telefono in mano? Abbiamo abbandonato le buone abitudini? Non necessariamente – dice Giuseppe Fatati, presidente dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica –. L’aperitivo è protagonista indiscusso delle serate estive, mentre secondo le nostre ricerche durante l’inverno viene consumato quotidianamente soltanto dal 4% del campione. L’aperitivo non è per forza un crimine “nutrizionale”: se fatto con equilibrio, qualche volta può aiutare a spezzare l’appetito per arrivare a cena meno affamati».

E così la presenza, poco al di sotto del podio e dopo “pizza” e “pasta”, della “colazione” sembra indicare l’abitudine di non saltare un pasto importante. «È in linea con i risultati dei nostri studi secondo i quali ben nove italiani su dieci non vi rinunciano», spiega Fatati. Ma al di là di questi dati, la ricerca dimostra una tendenza ormai molto diffusa.

Fra foto di croissant e birra all’Oktoberfest, pasta alla carbonara e hamburger, c’è anche chi sta iniziando a usare il termine “foodgrammer” per indicare chi – prima di ogni forchettata – si preoccupa delle foto. «E se una fotografia ci spinge a stare di più a tavola o al bar, rallentando i ritmi – conclude Fatati – ben vengano i social». (fonte)

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