Tutti uniti contro le bufale del web

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Anche Facebook e Twitter si sono uniti a First Draft, il progetto promosso da Google per contrastare la diffusione di bufale e notizie false su Internet. Si allarga, così, la platea di partner di questo network, nato nel giugno 2015 per migliorare la qualità dell’informazione online. Al circuito, oltre alle principali piattaforme social, hanno aderito molte testate e agenzie giornalistiche di primaria importanza come New York Times, Washington Post, CNN, al Jazeera, Agence France-Presse, Euronews e The Telegraph.

L’ETÀ D’ORO DELLA FALSA INFORMAZIONE

L’iniziativa realizzata su impulso di Big G punta a fornire risorse, strumenti di verifica, analisi e comprensione, specialmente a professionisti ed esperti del settore che si muovono in un ambiente sempre più permeato da cattiva informazione. I casi di notizie false, non attendibili o inventate di sana pianta, messe in circolo nel web, si moltiplicano e anche in Italia abbondano. Come quelli più recenti emersi in occasione del terremoto dell’agosto 2016. Siamo nell’età d’oro della falsa informazione, che porta guadagni a vantaggio di chi la produce. A causa, naturalmente, degli introiti pubblicitari che si intasca il sito cliccato da un utente quando attratto dal clamore provocato ad arte dalla finta informazione.

DITO PUNTATO SUI SOCIAL NETWORK

Sotto accusa sono soprattutto i social network che, non di rado, diventano veicoli di rapida diffusione di fake (falsi), trasformando bufale in fenomeni virali. Facebook è stato più volte criticato per non essere in grado di affrontare il problema e di impedirne lo sviluppo. Il social network ha adottato nel corso del tempo soluzioni come l’introduzione della possibilità da parte dell’utenza di segnalare un post come falso e la modifica del sistema che controlla il News Feed per ridimensionare e penalizzare le notizie inattendibili, anche sui trending topics, inserite all’interno della piattaforma. I risultati, però, non sono stati particolarmente brillanti per gli stessi limiti degli strumenti di filtro utlizzati da Facebook. Google ha cercato di dare il proprio contributo con un team che si è assunto il compito di migliorare l’efficacia dell’algoritmo del motore di ricerca contro i contenuti e le fonti inaffidabili e menzognere.

RISPOSTE PIÙ EFFICACI E COLLABORATIVE

First Draft è un ulteriore sforzo per rendere più incisiva la lotta alla disinformazione via web. Facendo affidamento su una piattaforma collaborativa e sul coinvolgimento di vari attori, incluse istituzioni accademiche e associazioni per i diritti umani come Amnesty International. Troppa informazione spazzatura online – a cui, in ogni caso, non è immune il mondo mediatico offline – può minare la credibilità del sistema informativo nel suo complesso e la capacità dell’opinione pubblica di distinguere il vero dal falso. «Viviamo in un’epoca nella quale per redazioni e social network fiducia e verità sono sempre più temi all’ordine del giorno» – secondo Jenni Sargent, managing director di First Draft. Per assicurare che siano entrambe garantite, o ristabilite, la risposta della coalizione è quella di un impegno collettivo basato su conoscenza, formazione e programmi condivisi via Internet a disposizione anche dei semplici utenti. (fonte)

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