SPID, cos’è e come funziona l’Identità Digitale

SPID

Spid, è la password unica per i servizi online; ed ecco come funziona l’identità digitale in otto caratteri

Ecco come funzionerà lo Spid, il Sistema pubblico d’identità digitale, delineato nei quattro regolamenti appena firmati da Agid e Garante della Privacy.

LA PASSWORD UNICA PER TUTTI GLI ‘SPORTELLI’.

Una sola chiave, che rimpiazza tutti i diversi codici esistenti, per accedere online ai servizi pubblici e privati. Basta inserire il nome utente e il ‘Pin unico’, una password composta da minimo otto caratteri, con alcune condizione: almeno un numero e un simbolo speciale (%, #, $) mai segni uguali consecutivi, sia lettere minuscole che maiuscole. La password va aggiornata ogni sei mesi.

I SERVIZI ON LINE, DAL FISCO ALLA SANITA’.

I servizi a cui si può accedere sono quelli pubblici: dal pagamento della Tasi al bollo auto, passando per la mensa della scuola. Anche le prestazioni sanitarie o il fascicolo dell’Inps sono gestibili via web, tramite pc, tablet o smartphone. Se la P.A. è obbligata a sbarcare online, per i privati rimane facoltativo.

TRE LIVELLI DI SICUREZZA, SPUNTA UNA SMART CARD.

Le regole per l’attuazione dell’identità digitale sono state sottoscritte anche dal Garante della Privacy, proprio per assicurare la riservatezza. Con questo obiettivo sono stati disegnati tre livelli di sicurezza, a seconda del servizio. Al livello base serve solo il Pin unico, al secondo gradino si affianca una “one time password” (usa e getta), al terzo si aggiunge una “smart card”, un supporto magnetico (è il caso di operazioni come il trasferimento di fondi o lo scambio di documenti con dati sensibili).

IL LOGO E’ UN ‘LUCCHETTO APRI-PA’.

A un solo Pin si associa anche un unico link, un ‘bottone’ telematico contraddistinto dal logo, blu e grigio, che rappresenta, in forma stilizzata, un lucchetto e insieme le iniziali d’identità digitale (‘i’ e d’). Quando un portale di una P.A. o di un privato esibisce questo logo, con accanto la sigla Spid, allora si potrà accedere al servizio.

L’IDENTITA’ DIGITALE AFFIDATA A GESTORI AD HOC.

Lo Spid arriva per raccomanda o per mail. Ma l’invio non sarà automatico, si deve fare richiesta al gestore dell’identità digitale: un’operatore dedicato, selezionato dalla P.A. e iscritto in un apposito albo. Per ottenere lo Spid occorre dare dati standard: nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita, codice fiscale, estremi del documento d’identità, mail, numero di cellulare. Tutto sarà poi sottoposto a verifica (a vista o per vie digitali). L’Agid assicura che lo Spid è a costo zero (esclusa la “smart card”).

A DICEMBRE IL RILASCIO DEL PRIMO PIN UNICO.

A dicembre sarà consegnata la prima identità digitale. Per centrare l’obiettivo, tre milioni di password entro l’anno, si punta a convertire i diversi Pin esistenti in Spid. Si partirà dalle amministrazioni pilota (sei Regioni, Inps, Inail e Agenzia Entrate). Andando per ordine, dopo la pubblicazione delle regole attuative, parte il 15 settembre la fase di accredito dei gestori che si completerà nel giro di due mesi (anche se il termine massimo è spostato più in là, a marzo). L’ultima tappa è da qui a due anni, quando tutti i servizi pubblici dovranno essere accessibili online. Allora, secondo i target del Governo, saranno 10 milioni gli utenti dotati di Pin unico. (ANSA)

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