Social, come pubblicare poco e avere grande seguito

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Fenomenologia inversa dei dieci anni di Twitter: «Non twitto, ergo sum». Dal dubbio metodico al nichilismo iperbolico da social network. Forse è anche per questo potente baco cartesiano che alla fine la società sta soffrendo a Wall Street. Chi lo ha detto che bisogna stare attaccati alla tastiera dello smartphone per acquisire popolarità? Certo, nella maggior parte dei casi funziona così. Ma il vero potere è farsi seguire da milioni di persone e non dire quasi nulla come un novello faraone egizio.

I «non-twittatori»

Ecco la classifica al contrario, ricca di personaggi insospettabili a cui si deve una biografia non autorizzata dello stato di salute di Twitter (diagnosi: l’entusiasmo di un teenager ma le giunture di un anziano). Il primo dei non-twittatori è il Papa: in lingua spagnola (@Pontifex_es) è seguito da 11,369 milioni di ff (follower-fedeli) ma ha twittato solo 728 volte in 4 anni. Peraltro segue a sua volta solo 8 pie persone. Bill Clinton ha 5,278 milioni di follower con soli 425 tweet. D’altra parte l’ex presidente degli Stati Uniti e possibile prossimo First Sir alla Casa Bianca conosce bene il valore delle proprie parole: insieme alla moglie Hillary ha guadagnato 153 milioni in 15 anni di conferenze. Dunque, avrà pensato: perché regalare pillole su Twitter?

Il record dell’oracolo di Omaha

Ma il vero campione è Warren Buffett, detto l’oracolo di Omaha per la sua leggendaria capacità di guadagnare miliardi in Borsa. Con soli 7 tweet ha preso 1,135 milioni di adepti. Il furbo Buffett ha capito subito cosa volessero i follower: consigli per gli acquisti in Borsa. E ha smesso subito. Altri casi: Bill Gates: 27,802 millioni di persone e 1.979 messaggi dal 2009 ad oggi. @MauricioMacri 2,73 milioni di follower per 7.034 tweet (molti saranno obbligazionisti che aspettano i soldi promessi dal nuovo presidente argentino). Cristina Kirchner (@cfkargentina, militante peronista ed ex presidente): 4,411 milioni di follower con 9.080 tweet. @marissamayer, ceo di quel che resta di Yahoo: 1.181.703 follower per 1.339 tweet. @sherylsandberg di Facebook: 195.258 follower per 17 tweet. Meritano di essere citati anche il premier @matteorenzi, 2.295.664 follower con 4.822 tweet, e @beppesevergnini, 836.237 follower per 6.450 tweet. Il follower a conti fatti è il nuovo totem di valutazione sociale che ha superato anche l’audience (con tutti i suoi difetti lo share richiede perlomeno l’espressione di una qualunque opinione in tv per crescere). D’altra parte le eventuali sciocchezze su Twitter sono come i diamanti: una volta scritte sono per sempre (secondo il contratto che tutti noi sottoscriviamo ne perdiamo addirittura il copyright). Meglio tacere, soprattutto se i follower crescono comunque.

I gialli sul social network

La scarsità di tweet aiuta anche ad alimentare dei gialli: per esempio, non si capisce come mai il Papa abbia 729 tweet nel profilo italiano @Pontifex_it e «solo» 728 in quello spagnolo. Il leader di Apple @tim_cook ha 2,15 milioni di follower (anche lui, a modo suo, ha dei fedeli) con soli 225 tweet. Peraltro Cook segue (non ricambiato) il Papa. Ma è senza offesa: Papa Francesco in effetti segue solo se stesso negli 8 profili aperti in altrettante lingue. Forse, parafrasando Cuccia, i tweet come le azioni non si contano: si pesano. Qualcuno se n’è accorto a Wall Street. E il titolo ha perso il 30% dalla quotazione. (fonte)

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