Sms contro spaccio e baby squillo e più telecamere anti ultrà

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Due numeri di telefono dove denunciare o segnalare situazioni di spaccio di droga e di prostituzione minorile. Telecamere e presidi mobili per contrastare la movida violenta e anche la violenza allo stadio Olimpico, con una nuova ridistribuzione dei settori dell’impianto sportivo, la creazione di mini settori, l’allargamento dell’anello di sicurezza attorno al Foro Italico e il controllo degli ambulanti. E poi lotta senza quartiere all’abusivismo commerciale e al degrado. Sono le principali iniziative contenute nel piano per Roma Capitale sicura presentato lunedì mattina al Viminale dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. Una serie di iniziative che saranno presto operative – i due cellulari ai quali inviare gli sms di denuncia lo sono già – mentre altre devono essere concertate fra le forze dell’ordine. Intanto, secondo il piano, l’area urbana sarà divisa in tre macro aree, affidate a polizia, carabinieri e guardia di finanza, proprio per il contrasto all’abusivismo.

Cortei, consentiti solo quelli pacifici

Il ministro Alfano ha affrontato anche il tema delle manifestazioni violente, dalle quali del resto era partito il progetto per una nuova sicurezza a Roma. «La nostra decisione – ha spiegato – è il rigoroso rispetto del protocollo firmato dal prefetto con i partiti e i sindacati. Esiste anche un accordo sugli itinerari. La nostra posizione è ferma, non sarà ammesso alcun corteo violento in centro. Per capire quali sono quelli violenti – ha sottolineato ancora – ci serviremo delle nostre fonti e dell’attività di prevenzione: se arrivano persone con spranghe o incappucciati è evidente che non sono lì con intenzioni pacifiche». Anche se nelle ultime manifestazioni sfociate in gravi incidenti – l’ultima il 12 aprile scorso in via Veneto – i black bloc si sono materializzati sempre alla fine dei cortei.

Messaggini di denuncia

Per denunciare spaccio e baby squillo sono stati predisposti due numeri (338/6640311 e 334/6903374) a disposizione dei romani per segnalare episodi di vendita di sostanze stupefacenti, specialmente nei pressi delle scuole, e di prostituzione, soprattutto minorile. «Il segnalante non sarà mai identificabile, ma rintracciabile soltanto dalle forze dell’ordine», ha assicurato Alfano. «Le squadre mai spaccio , da cui sms, saranno immediatamente operative». Per il contrasto a furti e rapine in casa, invece, verrà attuato un servizio di localizzazione metodica degli episodi in modo che in tempo reale ci siano tutte le informazioni sui reati, quindi una mappatura del rischio e delle aree di maggiore incidenza”, ha detto ancora il ministro che ha annunciato come Roma «è stata stralciata dal sistema nazionale di georeferenziazione» con la preferenza a “misure specifiche di monitoraggio delle aree più esposte piuttosto che un generico aumento di dotazioni».

Le reazioni di Marino

Presente alla conferenza stampa, in prima fila, il sindaco di Roma Ignazio Marino. Tra lo staff del Campidoglio e quello del Viminale, negli ultimi giorni, c’erano state diverse telefonate ed incontri, per creare una sorta di «piattaforma comune», che recepisse – da parte del ministro – almeno alcune delle richieste avanzate dal sindaco in una lettera di qualche settimana fa. Alla fine, il primo cittadino si dice soddisfatto: «Alcune delle misure contenute nella direttiva – spiega – sono quelle volute da noi: spaccio, prostituzione, abusivismo commerciale, reati legati alla movida. E’ la dimostrazione che in una città come Roma serve l’aiuto delle forze dell’ordine». Marino, addirittura, dice che «sarebbe stato anche più duro: a Londra, ad esempio, le telecamere ci sono in tutta la città». E sui temi più caldi, spaccio e prostituzione, più stadi e cortei, Marino rilancia: «Più che un sms ci vorrebbe un Mms, che contenga anche la foto dello spacciatore. Sui cortei serve più severità contro chi usa caschi o spranghe, perché nessuno dirà prima alla questura se vuole usare i metodi di Gandhi o quelli dei black bloc. Mentre sugli ultrà violenti metterei le celle all’Olimpico (sul modello inglese, ndr) e darei il Daspo a vita”. Marino aveva anche chiesto più uomini, offrendo al ministero dell’Interno 11 strutture comunali da utilizzare come caserme, per far risparmiare al governo “70 milioni di affitti”, soldi da “reinvestire in uomini e mezzi». Alfano, nella sua direttiva non ne ha parlato: «Si tratta di avere più uomini quando servono, non gocce che spariscono nel mare». Il sindaco ci spera ancora: «Abbiamo scritto al sottosegretario Bubbico, aspettiamo una risposta». (corriere)

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