Ecco come smascherare un profilo falso sui social

Sono lo spauracchio di molti internauti: personaggi pubblici e non, preoccupati che a sbirciare nelle proprie vite siano persone sotto falso nome. I «fake» – così sono chiamati quei profili che celano in realtà un’identità diversa da quella che si presenta – rappresentano uno dei risvolti negativi del web: le cui dimensioni crescono all’aumentare del numero di utenti che ogni giorno fanno uso della Rete. Le identità false vengono utilizzate a scopo criminale, di spionaggio, con l’intento di favorire delle frodi finanziarie o, più semplicemente, per sbirciare nella vita di una persona senza essere riconosciuti. Il problema è oggi considerato un’urgenza anche dai «padroni» del web: da Google a Facebook, che hanno finora investito milioni di dollari per provare ad arginare la portata dei profili falsi. Sono migliaia gli scienziati al lavoro su questo fronte e nelle ultime ore una possibile soluzione è stata descritta in Italia.

I «fake» si riconoscono da come digitano sulla tastiera

Un gruppo di matematici e psicologi dell’Università di Padova ha messo a punto una nuova «macchina della verità» che permette di identificare le false identità attraverso l’analisi del modo in cui si digita sulla tastiera. Nello studio pubblicato sulla rivista «Scientific Reports» sono state osservate sessanta persone in laboratorio e altri 151 online. A metà del campione – tre le tipologie di domande poste, con risposta affermativa (sì) o negativa (no): sull’identità personale («Sei uomo o donna?»), previste («Sei nato dal 1990?») e inaspettate («Quindi hai 26 anni?») – era stato richiesto di mentire: presentando all’esaminatore una carta d’identità fasulla e rispondendo alle domande poste sulla base di quell’identità falsa. L’altra metà dei soggetti aveva invece rispettato la propria identità e risposto in modo sincero sulla base della propria identità reale. Analizzando le modalità di scrittura sulla tastiera del pc – in particolare il tempo intercorrente tra lo schiacciamento di un tasto e il successivo, il tempo di pressione e rilascio di ciascun tasto, il tempo che intercorre tra la presentazione della domanda sullo schermo e la pressione del primo tasto di risposta, il tempo medio di battitura, il tempo che intercorre tra l’ultimo tasto premuto e la conferma della risposta e il numero di errori – i ricercatori sono arrivati a determinare se la risposta digitata fosse vera o falsa.

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Risposte attendibili in 9 casi su 10 

Un traguardo divenuto raggiungibile dopo aver messo tutti questi dati a disposizione di un algoritmo, in grado di fornire la risposta attesa. «Il soggetto che è intenzionato a rispondere in modo falso usa la tastiera in maniera diversa da chi risponde in modo veritiero o anche da se stesso, quando decide di dire la verità – afferma Giuseppe Sartori, ordinario di neuropsicologia dell’ateneo veneto e coordinatore della ricerca -. Nella fase sperimentale l’accuratezza dell’identificazione ha superato il 90 per cento: sia osservando la persona sia attraverso le rilevazioni condotte online». Tutto ciò è stato possibile indipendente dai pc utilizzati, dalla lontananza della persona interrogata online e pur senza avere avuto a disposizione informazioni preliminari sulla persona esaminata. È la gestualità che, secondo gli esperti, riproduce i processi mentali che sottostanno alla produzione di una risposta falsa relativa all’identità dell’individuo.

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Ricadute per la sicurezza del Pianeta?

La notizia è giunta nel mezzo della campagna elettorale italiana, durante la quale Facebook ha promesso di voler chiudere i profili falsi per evitare che siano in grado di condizionare le scelte degli elettori. Ma in realtà è il tema della sicurezza globale a essere il più minacciato dalle identità fasulle, se uno dei kamikaze coinvolti nell’attacco alla stazione ferroviaria di Bruxelles del 2016 viaggiava attraverso l’Europa usando l’identità di un calciatore italiano. I terroristi, d’altra parte, sono spesso sconosciuti fino a quando non commettono un attentato. Arriverà il giorno in cui basterà osservare una persona in un internet point per intuire se stia pianificando o meno una strage? (fonte)

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