Si finge ragazzina e lo ricatta: condannato a 3 anni e 4 mesi

ricattaSi firmava Lara, una ragazzina minorenne evidentemente piuttosto disinibita, perché dopo un fitto scambio di sms con un friulano ha minacciato di denunciarlo alla polizia postale per molestie. E lui, evidentemente preoccupato, ha deciso di assecondare la presunta giovane facendole una ricarica telefonica da 100 euro. Ma la “ragazzina” non si è accontentata di quei 100 euro, ha continuato a minacciare il friulano e così l’uomo si è rivolto alla stazione dei carabinieri di Pavia di Udine per denunciare l’accaduto.

Così ha scoperto che la minorenne rispondeva in realtà al nome di Massimo Azzarà che di anni ne ha 41. Un uomo quindi e non una minorenne di Padova. Azzarà risulta essere residente a Motta San Giovanni di Reggio Calabria anche se il suo avvocato difensore nominato d’ufficio, Andrea Coluccia, in realtà non è riuscito a mettersi in contatto con lui che di fatto risulta essere irreperibile. Ieri quindi Massimo o Lara che dir si voglia non erano presenti al processo che si è svolto al tribunale di Udine davanti al giudice monocratico, Mariarosa Persico.

Il pubblico ministero onorario Giovanna Schirra (il titolare del fascicolo è il pm Lucia Terzariol) ha chiesto e ottenuto la condanna per estorsione. Gli sms di Lara e le sue minacce sono costate ad Azzarà una condanna a 3 anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione. Condanna che l’avvocato Coluccia intente appellare ritenendo la pena sproporzionata rispetto al reato che a suo giudizio dovrebbe essere riqualificato in truffa o violenza privata.

I fatti contestati risalgono al mese di febbraio del 2010. Il 16 febbraio infatti la finta Lara, dopo un fitto scambio di sms nei gioni precedenti, scriveva: «Ti denuncio alla polizia per molestie» ottenendo un’immediata ricarica telefonica da 100 euro. Non contento, Azzarà pochi giorni dopo ha inviato altri sms raccontando di essere stata (in qualità di Lara) alla polizia di Padova per fare un inizio di denuncia nei suoi confronti per molestie: «Domani mi aspettano per completarla – scriveva -, ricordati che sono minorenne». E ancora: «Se vuoi che sparisca e non faccia alcuna denuncia, fammi una ricarica da 200 euro». Ed effettivamente il malcapitato friulano residente a Pradamano che aveva risposto al primo messaggio di Lara inviato a caso da Azzarà aveva poi effettuato altre quattro ricariche per un ammontare complessivo di 200 euro. In tutto quindi 300 euro che ad Azzarà sono “costati” una condanna a 1.168 giorni di carcere. (messaggeroveneto)

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