Segnale orario RAI, il 31 dicembre 2016 l’ultimo trillo di addio

segnale-orario-rai-trillo

Il 31 dicembre sarà l’ultimo trillo quello trasmesso dalla RAI per indicare l’ora esatta. Una tradizione che scandisce le giornate da 37 anni e che l’evoluzione tecnologica ha reso per assurdo poco affidabile: “Con l’avvento delle trasmissioni radiotelevisive digitali, che possono avere ritardi anche di alcuni secondi, il segnale SRC radiotrasmesso non è più idoneo a garantire un’accurata disseminazione del tempo”, scrive infatti l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM). Tutta colpa del digitale terrestre, insomma.

Il Segnale orario RAI Codificato (SRC) è un trillo, ormai caratteristico, che precede l’annuncio dell’ora esatta. Viene generato e inviato ogni minuto dall’INRiM, riferimento in Italia per tutte le misure, fra cui quella del tempo. In qualità di istituto metrologico l’INRiM si occupa, fra le tante mansioni, di realizzare e diffondere la scala di tempo nazionale UTC(IT), ovvero il tempo universale coordinato per l’Italia. Il segnale emesso dall’Istituto viene poi distribuito dalla RAI sui propri canali, solitamente prima dei notiziari, per facilitare agli spettatori la sincronizzazione degli orologi.

Il segnale è composto da un codice acustico-numerico che permette di sincronizzare con la scala di tempo nazionale gli orologi elettronici dotati di un ricevitore radio e di un apposito decodificatore e le reti RAI non erano altro che un vettore per la trasmissione. Il trillo verrà infatti offerto in seguito al 31 dicembre per altre vie, come ad esempio attraverso il Network Time Protocol (NTP), disponibile a questo indirizzo. Sebbene il segnale orario sia trasmesso da “soli” 37 anni, la collaborazione fra INRiM e RAI ha una durata ben più lunga, circa 70 anni.

La prima generazione di segnali tempo per l’emittente radiotelevisiva italiana risale infatti al 1945, mentre sei anni più tardi è stato introdotto un segnale costituito da sei impulsi sincroni con gli ultimi sei secondi di ogni minuto. Nel 1979 nasce invece il Segnale orario RAI Codificato (SRC), il trillo che conosciamo noi tutti oggi.

Di seguito riportiamo le parole di Patrizia Tavella, responsabile del Laboratorio INRiM da cui viene emesso il segnale:

“Il noto trillo è in realtà un codice che, in corrispondenza del secondo 52, comunica ora, minuto, secondo, mese, giorno del mese, giorno della settimana ed anche se è in vigore l’ora solare o l’ora estiva. Dal 1994 il segnale è diventato ancora più ricco d’informazioni grazie all’aggiunta di una seconda porzione di codice che, a partire dal secondo 53, indica l’anno, avvisa se è prossimo il passaggio all’ora solare o all’ora estiva e segnala l’eventuale introduzione nell’anno in corso di un secondo intercalare. Questo aggiustamento temporale, in inglese leap second, è lo stratagemma con cui si mantiene in accordo la scala di tempo realizzata oggi per mezzo degli orologi atomici con il tempo legato alla rotazione terrestre, molto più impreciso e soggetto a ogni tipo di variazione”

Solo due anni fa INRiM e RAI annunciavano i 35 anni del Segnale orario RAI Codificato in occasione del concorso internazionale Prix Italia. Ad oggi sono comunque parecchi gli strumenti per conoscere e diffondere l’ora esatta, come i sistemi di navigazione GPS e Galileo o i sistemi di sincronizzazione satellitare. L’INRiM utilizza anche la fibra ottica, attraverso una rete che collega Torino, Milano, Bologna e Firenze, per trasmettere il segnale di tempo. L’obiettivo dell’Istituto è quello di espandere la rete fino a coprire l’intera Italia, dal momento che la fibra è ad oggi il miglior sistema per mantenere integra la trasmissione del segnale. (fonte)

You may also like...