Scappa da casa, ritrovato grazie a foto su Facebook

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Uno scorcio di fiume, davanti il prato e dall’altra parte della riva un boschetto. Un paesaggio immortalato con una foto scattata dall’interno di una tendina da campeggio e postata su Facebook. L’intuizione degli agenti delle Volanti e la loro conoscenza del territorio hanno permesso la risoluzione di un caso di scomparsa molto delicato. A far perdere le tracce era stato un cinese diciassettenne residente a San Vendemiano. I familiari si erano presentati al Commissariato di Polizia di Conegliano (Treviso) per denunciare l’allontanamento da casa del ragazzo.

Una situazione, questa, di per sé già critica. Ad aumentare l’angoscia dei congiunti, il fatto che il minore avesse bisogno di alcune cure e avesse lasciato l’abitazione lasciando presagire di voler mettere in pratica un gesto estremo. Nessuna indicazione su dove il ragazzino volesse dirigersi, nessun parente o amico che sapesse le sue intenzioni. Come da prassi, la nota dell’allontanamento del minore è stata diramata dal Commissariato di Conegliano anche alla Questura di Belluno e quindi dalla sala operativa a tutte le pattuglie operative sul territorio. A poche ore dalla scomparsa, però, il giovane scomparso ha lasciato una traccia fondamentale per il suo ritrovamento. Sul proprio profilo Facebook, infatti, il diciassettenne ha pubblicato alcune foto, tra cui una in cui si vedeva lo scorcio di un fiume. Un’immagine, questa, che il giovane avrebbe potuto aver scattato nel Bellunese.

Proprio per questo il giorno successivo, il fratello e la cognata del giovane cinese sono arrivati a Belluno per cercarlo. Hanno percorso in lungo e in largo la città e i parchi, invano. Alle 22.30 i due si sono presentati in Questura per chiedere aiuto. Il capoturno in ufficio ha fatto rientrare il colleghi in servizio di pattuglia per far visionare la foto postata su Facebook. Gli agenti delle Volanti, analizzando attentamente l’immagine, hanno intuito che quel fiume potesse essere il Piave. Più precisamente i poliziotti hanno ipotizzato che si trattasse della zona sottostante l’area attrezzata di “Lambioi Beach”. Immediatamente gli agenti della Volante sono andati in sopralluogo nella zona a sud del muraglione che argina il tratto di fiume. Al buio, i poliziotti si sono incamminati lungo il sentiero. Qui, la scoperta. In lontananza, nascosta in un piccolo bosco, gli agenti hanno una tenda da campeggio illuminata internamento da una luce molto fioca.

All’interno, un ragazzo cinese. Tutto faceva pensare al fatto che si trattasse proprio del minorenne scomparso. Ma come agganciare il ragazzino? I poliziotti hanno cercato di instaurare con il minorenne un rapporto amichevole. Con il pretesto di effettuare degli accertamenti sulla sua identità, lo hanno accompagnato negli uffici della Questura. Una “scusa” per riuscire ad allontanare il giovane dalla tenda sul Piave e portarlo dai suoi familiari. In Questura ad attenderlo, infatti, c’erano il fratello e la cognata. A loro il diciassettenne è stato affidato in quanto minorenne. (fonte)

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