Robot professore capisce se sei distratto dall’espressione del volto

Un fugace sguardo alla finestra, il pensiero di ciò che farai quando nel pomeriggio sarai libero di uscire con gli amici, il fumetto nascosto dietro al libro ma poi la maestra robot richiama subito la tua attenzione. Ci ha messo un attimo a capire che eri distratto e a lei non sfugge nulla. Se pensiamo che questo panorama sia futuristico è bene ricrederci subito.

Già in settembre gli studenti francesi potranno provare sulla loro pelle Nestor, il software anti-distrazione. Alla base ci sono due tecnologie: da una parte troviamo il riconoscimento facciale, quell’insieme di sistemi che, grazie a una fotocamera o a una webcam puntata sul viso, rileva le nostre espressioni. A seconda del grado di sofisticazione, analizza a fondo ogni minimo movimento, anche quelli invisibili all’uomo.

Da solo però non basta perché i dati vanno analizzati ed ecco quindi entrare in gioco l’intelligenza artificiale, una miscela di tecnologia hardware e software che simula il cervello umano e impara con l’esperienza.

L’occhio del prof. robot dall’altra parte dello schermo

Nel caso di Nestor le due tecnologie verranno usate per ora solo per i corsi online. Dall’inizio delle prossime lezioni, in settembre appunto, gli studenti a distanza dell’ESG di Parigi, la più celebre business school cittadina, dovranno prima di tutto attivare la webcam del proprio computer. Dall’altra parte dello schermo il software non controllerà solo se l’utente è attento ma misurerà anche il livello di attenzione. Il paragone col Grande fratello qui è davvero facile, l’idea dell’occhio che vede tutto fa pensare anche ad Hal 9000 di 2001 Odissea nello spazio, ma Nestor verrà usato a fin di bene. L’idea infatti è di capire quando gli studenti mollano la presa: il professore potrebbe prendere atto di questo calo di attenzione e capire magari come tenere più sveglia la propria platea annoiata. Come sviluppo futuro si pensa anche di potenziare Nestor in modo da riproporre i concetti espressi mentre eravamo con gli occhi girati alla finestra, potrebbe analizzare quando siamo più produttivi e perfino creare un calendario personalizzato che ci dica quando è il momento di studiare.

ll problema della privacy

Una bella comodità ma non tutto però è così semplice. Nestor infatti carpisce dati sensibili e viene il dubbio di come questi verranno trattati. L’ideatore del software, l’azienda francese Lca Learning, ha già assicurato che i dati raccolti vengono criptati e che non saranno venduti a terzi ma i dubbi restano. Ben prima degli esami si potrebbe sapere infatti chi è migliore degli altri, chi riesce a mantenere un grado di attenzione perfetto ma anche andare più nel profondo. Il riconoscimento facciale rivela anche i nostri sentimenti e l’impatto che hanno le lezioni su di noi. Diverse aziende, per esempio, potrebbero essere interessate a competere tra loro per comprare i dati e accaparrarsi fin da subito i primi della classe o chi ha un profilo psicologico interessante. Chi produce contenuti potrebbe invece conoscere l’impatto che hanno sul pubblico secondo per secondo, come un video mostrato durante una lezione. Gli esempi sono parecchi ma per ora Nestor va avanti. Tra quattro mesi sarà messo alla prova e solo allora sapremo se, con questo occhio che tutto sa, avremo guadagnato un fedele alleato nell’insegnamento o un ladro di emozioni. (fonte)

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