Come riconoscere la truffa delle false multe e come difendersi

Se c’è un modo utilizzato dagli hacker per portare a segno i loro loschi raggiri è incutere paura nelle povere vittime. Come nell’ultimo tentativo di frode informatica scoperto dalla Polizia Postale e segnalato ancora una volta sul profilo Facebook “Commissariato di PS online -Italia”.

Pur cambiando “soggetto”, il teatrino imbastito dai pirati informatici è sempre lo stesso e ha come obiettivo ultimo quello di ingannare gli utenti. La Polizia, infatti, avvisa a fare attenzione a un banner che compare sui browser e in cui si parla di una multa da pagare.

Nel pop-up c’è scritto che se la vittima non provvederà a pagare entro 10 ore dalla comparsa del messaggio la somma di 100 euro, l’account Google sarà bloccato e sarà avviato un procedimento penale. E non è tutto. Il falso avvertimento, che suona in realtà come una minaccia bella e buona, informa anche che i dati del dispositivo sono stati criptati. Nulla di più falso.

Molti utenti a rischio

Nonostante la tecnica messa in scena sia banale, questi tentativi di phishing riescono a colpire un numero considerevole di utenti, soprattutto nelle fasce di età più alte e nelle persone che poco conoscono i pericoli del web. Nel nuovo caso portato alla luce dalla Polizia Postale, gli hacker cercano di spaventare le vittime, colpevoli di aver violato a loro avviso la legge. E qualcuno alla fine finisce per abboccare sempre. È quindi importante mantenere il livello di allerta molto alto, in modo tale da ridurre le chance di successo delle truffe informatiche.

Come difendersi dal banner malevolo

Per prima cosa è necessario fare attenzione. La Polizia Postale, ad esempio, consiglia di chiudere, anche in maniera forzata, immediatamente il browser e di cancellare la cache. Non bisogna, poi, provare mai a cliccare sul banner. Neanche per curiosità. (fonte)

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