Renzi promette ‘banda larga’ nelle scuole entro 2018

banda-larga-renzi-scuole

Un miliardo di euro per rendere più moderne le aule in cui si formano i cervelli dei nostri giovani. La banda larga nelle scuole arriverà insieme ad altri servizi per rendere le scuole sempre più digitali.

Il Governo Renzi promette l’arrivo della banda larga in tutte le scuole italiane entro il termine ultimo della sua legislatura nel 2018. La promessa arriva a pochi giorni dall’annuncio della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini per cui, nel nome de #labuonascuola e del Piano Nazionale Scuola Digitale, verrà stanziato un miliardo di euro per rendere più moderne le aule in cui si formano i cervelli dei nostri giovani. La banda larga nelle scuole arriverà insieme ad altri servizi per rendere le scuole sempre più digitali.

All’interno del miliardo sono previste le spese per il cablaggio dei locali, per i canoni di connettività, per l’assunzione di un responsabile per il digitale per ogni istituto e per la formazione del personale che lavora nella scuola e degli studenti, i quali riceveranno nuove competenze digitali. Complessivamente sono previste 35 azioni dal governo, con il miliardo che è ripartito in 600 milioni per le spese sulle infrastrutture, 400 milioni per le spese relative alla formazione, al monitoraggio dei lavori e alle competenze.

Renzi ha oggi ribadito i piani della ministra all’interno dell’assemblea dei gruppi parlamentari del PD: “La banda larga raggiungerà tutte le scuole italiane entro la fine della legislatura”, ha dichiarato, con la promessa che la scuola diventerà più digitale entro meno di tre anni da oggi. Certo è che un annuncio simile presta il fianco a facili critiche: sono più di 10 anni che sentiamo la promessa della banda larga, e ad oggi in molte case dove a stento si superano i 4Mbps questa sembra quasi un’utopia.

La scuola italiana in alcuni casi non riesce ad offrire servizi anche più essenziali e basilari, con l’annuncio della ministra che è sembrato fumoso e non ancora del tutto dettagliato. Ma a fianco delle troppo facili critiche c’è anche qualcosa di costruttivo: l’Italia non è fra i paesi più istruiti dal punto di vista digitale, e la formazione di personale e studenti non può che migliorare le condizioni del paese in tal senso, il tutto con l’obiettivo ultimo di riuscire ad appiattire il digital divide e spingere il Belpaese verso la media europea. (fonte)

You may also like...