Renzi in diretta Facebook, referendum e “20 bufale del No”

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«La famiglia Riva darà un miliardo e 300 milioni per il risanamento di Taranto e dell’Ilva. L’accordo è stato chiuso in queste ore. Sarà firmato a giorni. Mi hanno autorizzato a dirlo». Altro che risorse «tolte ai bambini di Taranto». Di giorno #MatteoDichiara, di notte #MatteoRisponde. Direttamente. Via Facebook: «Le prime casette di Amatrice sono in realizzazione, le prime 20 saranno pronte prima di Natale».

Alle 21.30 Matteo Renzi aggredisce le «venti bufale» del No al referendum (così le definisce). «Più la ventunesima. Sentitela: ‘A Rignano sull’Arno, il mio paese, ci sono 500mila schede precompilate per il sì’. Non sanno neanche dove metterle 500mila schede a Rignano…», sorride il premier. Che attacca in sequenza. «Bufala uno: con la riforma i cittadini non eleggono direttamente i senatori. Non è vero. Li eleggono eccome, scegliendoli tra i consiglieri regionali» (e mostra la scheda).

Due: «Dicono che il nuovo ‘art. 70 della Costituzione è troppo lungo perché ha 428 parole’. Negli Usa sono 2.300 e in Germania lo stesso tema è diviso in 6 articoli. Capito?». Dà spazio al pubblico e chiede da bere.

«Siamo già a 8716 commenti». «Bufala tre – risata -, la ‘deriva autoritaria’, secondo Casapound». Cita il grillino Luigi Di Maio (inclusa gaffe su Pinochet) e spinge: «È evidente che siamo di fronte a un attaccamento quasi morboso al passato. Germania, Regno Unito e Stati Uniti non sono forse democrazie? Eppure hanno una sola camera che dà la fiducia al governo». Interagisce con gli utenti. Esulta: «Siamo collegati in più di mezzo milione». Anticipa la bufala 9: «Si cede la sovranità alla comunità europea? È l’art. 117. La bufala d’oro. Grazie Niccolò che ce l’hai scritta». Torna alla numero 4: «Il rischio di ‘combinato disposto riforma costituzionale-Italicum’. Sbagliato. Cambieremo la legge elettorale, ma senza inciuci».

La Rete è sarcastica con M5S, lui si improvvisa paladino: «Siamo qui in streaming, in trasparenza, a rappresentare anche i principi originari dei 5 Stelle. Al referendum tanti 5 Stelle non potranno che votare Sì. E così sarà anche per Forza Italia e Lega. Perché questo referendum non è su di me, ma sul futuro del Paese». Al punto 5 «il milione di persone è raggiunto». Poteri Stato-Regioni: «Ma perché devono esserci venti sanità diverse in questo Paese?», chiede Renzi: «Non è vero che la riforma complica il rapporto tra stato e regioni. Anzi: spiega bene chi fa cosa»…

E passa all’immunità: «Di Maio dice che voglio dare l’immunità a consiglieri regionali e sindaci. Se vince il No l’immunità ce l’avranno 950 persone. Se vince il Sì ce l’avranno 730 persone. È una bugia cosmica, una balla galattica quella del no». Chiede scusa: «Ci sono 33.000 commenti, non ce la faccio a leggerli tutti». Bufala 8: «I ‘costi’. Con il Sì il risparmio è di 500 milioni all’anno. In sei anni fanno 3 miliardi. Basta un Sì, basta consumare il lapis».

Gli scrivono: «Sembra il programma di chi vende le pentole». Il premier rilancia. Dieci: «La riforma è ‘frettolosa’ – questa la dice De Mita». E sciorina i dati. Bufala 13: «Dicono: Più ostacoli alle leggi di iniziativa popolare’. Non è vero: per il Parlamento sarà impossibile ignorarle». Poi la numero 14: «‘Le leggi a data certa sono un golpe bianco’: Non è vero, il Parlamento può dire no». «Non offendete chi vota all’estero», riattacca guardando domande e commenti. Riforma Madia, la numero 15 (cassata dalla Consulta). «L’abbiamo fatta per colpire i furbetti. Questa è follia burocratica, non federalismo». Gli danno dell’assenteista: «Non sto alla Camera e un po’ lavoricchio», ringrazia per l’assist.

Poi dà i numeri su «voli di Stato», «nuovi posti di lavoro», «pil positivo, dopo Monti», e «tasse in calo». «Siamo due milioni». Anticipazione seriale: «Prima di domenica faremo un altro #Matteorisponde». (fonte)

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