Quando un messaggio su Facebook è ”apologia di terrorismo”

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Chi pubblica messaggi pro Isis su Facebook, e non è italiano, rischia di essere rimandato nel paese di origine. E’ nei guai un diciottenne di Ceriale (Savona): «Va espulso».

Scrivere su Facebook che si ama l’Isis, inneggiare alla guerra santa senza neppure sapere troppo bene di cosa si sta parlando, è sufficiente per essere espulsi dall’Italia «per motivi di sicurezza»; anche se si è incensurati, da poco maggiorenni e soprattutto i genitori sono riusciti a riportarti con i piedi per terra. È quello che potrebbe capitare a Brahim Boufares, marocchino di diciott’anni coinvolto in un’indagine anti-fondamentalismo sull’asse Genova-Savona, che coinvolge nel complesso una decina di persone.

Indagato per «apologia»

APOLOGIA

Brahim Boufares

Boufares è indagato per apologia del terrorismo, a causa di alcuni messaggi pro Stato islamico postati su Facebook. Nelle scorse settimane era stato perquisito dai carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) nella sua abitazione di Ceriale, in provincia di Savona, e però in queste ore la sua posizione s’è fatta parecchio più difficile.

Gli stessi militari hanno chiesto l’autorizzazione alla Procura per accelerare le pratiche amministrative del ministero dell’Interno, finalizzate all’espulsione del ragazzino dall’Italia. Per il Viminale Boufares, ancorché si sia limitato a esternazioni telematiche e non abbia precedenti penali, è un potenziale pericolo pubblico e a breve dovrebbe essere allontanato dal nostro Paese, dove vive praticamente da sempre. (fonte)

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