Quali tipi incontriamo su Facebook (tu ci sei?)

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Ecco alcuni tipi umani che si incontrano su Facebook, tra parenti, amici e colleghi. E tu, ci sei anche tu?

Facebook conta oltre un miliardo e 400 milioni di iscritti, e moltissimi lo usano quotidianamente. Attraverso quello che pubblichiamo, riveliamo qualcosa di noi agli altri, in maniera più o meno consapevole. Così il social network più usato nel mondo diventa un estratto perfetto del mondo che cambia, e ci permette di individuare le personalità di chi lo frequenta. Ecco alcuni tipi umani che si incontrano su Facebook, tra parenti, amici e colleghi. E tu, ci sei anche tu?

Il polemico

C’è chi preferisce dire la sua. Il polemico invece interviene a gamba tesa nelle discussioni altrui, spesso con lo scopo di portare la discussione allo sfinimento. Gli argomenti non gli mancano, ma quando vede che il dibattito su un tema langue o gli altri interlocutori latitano, rilancia con una frase provocatoria. E aspetta.

Il piacione

Affetto da mania compulsiva nella pressione del pollice insù, il piacione su Facebook è l’esatto opposto che nella realtà: non vuole piacerti, ma a lui piace tutto e non vede l’ora di cliccare un segno di approvazione di qualsiasi post e iniziativa. Lo individui perché negli amici cui piacciono le inserzioni pubblicitarie che ricevi il suo nome c’è sempre.

L’animalista

C’è un cane abbandonato da salvare? Un gatto che fa buffe giravolte in un divertentissimo video? Una ricerca sull’abuso del pollo da allevamento? L’animalista, va da sé, ama gli animali e non perde occasione per metterti di fronte alle brutture che le povere bestiole devono subire o alla testimonianza di quanto sono buffe ed intelligenti.

Il credulone

La bufala è il suo credo, ma non nel senso della mozzarella. Il credulone legge la notizia su Facebook, ci crede, e la condivide allarmato: scie chimiche, telefoni che esplodono, caramelle fatte con scarti di animali, non c’è bizzarria che lo metta sul chi vive. D’altra parte perché risalire sul web alla fonte quando la notizia è così succulenta?

L’autopromotore

Non lavora nel marketing ma forse dovrebbe, perché tutto quello che pubblica sulla propria bacheca ha a che fare con sé: una gara vinta, uno studio pubblicato, un articolo che ha scritto, un film che ha girato, una mostra che ha curato. L’importante è farsi pubblicità e veicolare il “mi piace” degli altri a sua futura gloria.

Il giocatore

Quando ricevi un invito a giocare su Facebook è sicuro che l’invito te l’ha mandato lui. Che sul social non si perde un gioco, si tratti di gestire la fattoria, dare la scalata alla mafia o allineare le caramelle gommose. D’altra parte i videogame lui li ha scoperti da poco e per lui tutte queste esperienze sono inedite.

L’indignato

La metro è in ritardo di 3 minuti, l’ufficio postale è chiuso il lunedì mattina, la gente della sua città è incivile, i politici rubano. Lui è incavolato col mondo che funziona all’incontrario e ci tiene a ricordartelo costantemente. Un po’ perché è vero, un po’ perché vuole trascinarti nella sua crociata contro i mulini a vento.

Il selfiesta

Il mondo per lui è un’immagine di sé, ripresa con la fotocamera dello smartphone. Così sulla sua bacheca non vedrai altro che il suo viso divertito, stanco, triste, con la febbre, in ogni situazione possibile. Per lui il massimo è cambiare la foto del profilo o di copertina. E tutti a commentare quanto è bello.

Il viaggiatore

Non lo troverai mai a casa perché è sempre in viaggio e ci tiene molto a fartelo sapere: con una foto dell’aeroporto da cui sta per partire o dell’amena località in cui è appena arrivato. L’invidia per chi rimane a casa a guardare i suoi post su Facebook è una brutta bestia e lui gode come un matto a fartela provare.

Il condivisore

Per lui la funzione principale del social network è condividere. D’altra parte qualsiasi esperienza, condivisa, è più piena che se vissuta in solitudine. Quindi condivide qualsiasi link di notizie, video, gallerie fotografiche colgano la sua attenzione. Speranzoso che qualcun altro ne condivida la sensibilità.

Il criptico

I suoi post sono ermetici: “Non ho parole”, “E adesso vediamo come va a finire”, ed altre impareggiabili pillole dove l’elemento essenziale è il non rivelato. Perché il criptico dice e soprattutto non dice, getta l’amo, aspettando che tu gli chieda cosa vuol dire il suo messaggio. E se è un vero criptico non ti svela il suo prezioso segreto.

Il disinteressato

Dei vari tipi presenti su Facebook è il più enigmatico ed il meno (rin)tracciabile. Infatti si è iscritto nel 2008, ma se guardi il suo profilo non ha ancora pubblicato la propria foto, né l’immagine di copertina. Per non parlare dei suoi post: uno, massimo due all’anno, sugli argomenti più disparati. Capire chi sia è impossibile.

Il fotografo

Per lui l’immagine è tutto e da quando ha scoperto che con la fotografia digitale non ci sono limiti di scatti è pronto a immortalare ogni luogo, ogni situazione, ogni esperienza. Il problema è che le migliaia di foto immagazzinate nelle memoria del suo smartphone poi devono essere condivise. Anche quando sono di una noia mortale.

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