Qualche consiglio perché il WI-FI in casa funzioni bene

Anche in Italia, internet sta diventando sempre più veloce. Nonostante siamo un Paese in cui l’ADSL è ancora tra le tecnologie più utilizzate, secondo AgCom, la diffusione della banda ultra larga cresce in maniera costante dal 2013. E se si ha una buona connessione, spesso manca la capacità di comprendere come funziona una rete privata. In molti casi, una scarsa velocità non è causata da un disservizio da parte del provider o dell’operatore telefonico, ma da una cattiva circolazione del segnale all’interno della casa. 

«Il cliente pensa che acquistare un router sia sufficiente, ma non basta, servono dei dispositivi per amplificare il segnale», dice il manager (per l’Europa, l’Africa e il Medioriente) di Netgear Ivan Tonon. Spesso la connessione non arriva in maniera stabile in ogni angolo dell’abitazione. Allora, è necessario utilizzare un amplificatore: un dispositivo che posizionato in una posizione strategica, estende il segnale del router. Per capire cosa scegliere e come utilizzarlo, ecco una serie di consigli, in modo da ottenere il meglio dalla propria connessione WI-Fi casalinga.

Ogni utente è diverso.

Sembra una banalità ma è la regola fondamentale. i principi su cui basare la propria scelta sono due: tipologia e dimensioni della casa, abitudini e consumi.

Casa che hai soluzione che trovi.

Se si vive in un piccolo appartamento di due o tre stanze, basta un range extender. Ne esistono di diverse tipologie, ma i più venduti sono quelli dual band, con due frequenze dati simultanee. «Questa tipologia però, non amplifica realmente la connessione, poiché si sovrappongono i dispositivi e la banda risulta occupata. Noi di Netgear, consigliamo un dispositivo triband, con una terza banda dedicata in cui far confluire di volta in volta il segnale e avere una rete stabile», dice Tonon.

Se invece si risiede in un appartamento su due piani, con tanto di cantina, forse si ha bisogno di un sistema mesh. Si tratta di dispositivi che distribuiscono il segnale in maniera uniforme in tutte le stanze della casa. A differenza di un range extender, superano con facilità le zone non coperte. E invece in caso di una villa o di un appartamento con molte stanze, forse si ha bisogno di un router mesh dotato di diversi satelliti per amplificare il segnale. Ne esistono di diversi marchi, ma per Tonon, la soluzione migliore è ovviamente Orbi, di Netgear. «E’ un router triband, capace di generare un’unica rete, ripartita in ognuno dei satelliti posizionati nelle diverse zone della casa. Spostandosi da un piano all’altro, il segnale non cade, proprio perché non c’è il passaggio da una rete all’altra».

Consumi che hai soluzione che trovi.

Allo stesso modo della struttura dell’abitazione, anche il tipo di utilizzo che ogni utente fa di internet è fondamentale. «Ad esempio se si utilizza uno o due dispositivi solo per navigare in rete e mandare mail, allora basta un range extender, mentre se si guarda anche film in streaming o si gioca in rete, forse è necessario un sistema mesh. Infine se si hanno molti dispositivi connessi allo stesso tempo (tv, tablet, console, smartphone e portatile) ci vuole una soluzione come Orbi», dice Tonon.

Sai cosa vuoi, capisci quanto spendi.

In conclusione, la regola fondamentale è capire di cosa si ha bisogno e come, solo così si riuscirà a spendere la cifra giusta. La spesa va fino a 100 euro per un semplice extender, fino a diverse centinaia di euro per un sistema mesh dotato di satelliti. (fonte)

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