Privacy, Class-action contro Google

CLASS-ACTION-GOOGLE

La class action contro Google accusata di aver raccolto dati personali da reti wi-fi private potrà andare avanti. La Corte Suprema americana ha infatti stabilito che non si occuperà del caso, come chiedeva il colosso di Mountain View.

I fatti risalgono al 2010 e riguardano il programma Street View di Google, nel corso del quale vengono scattate da alcune automobili speciali fotografie a residenze private e ad edifici pubblici. Ebbene, nel corso di queste attività le auto di Google hanno anche captato il segnale di alcune reti wi-fi private non protette, raccogliendo dati riservati come e-mail, username e password. Violando così la privacy di migliaia, di persone in tutto il mondo.

Google ha sempre sostenuto l’involontarietà di questa violazione, e ha già annunciato da tempo come sia stato posto rimedio alla situazione e come quei dati involontariamente carpiti non siano mai stati utilizzati a proprio vantaggio. L’azienda ha quindi raggiunto lo scorso anno un accordo da 7 milioni di dollari con 38 Stati per risarcire il danno provocato.

Ma un gruppo di persone ha deciso di mettere in piedi una class action, accusando Google di aver violato il Wiretap Act, la legge che vieta l’intercettazione delle comunicazioni elettroniche. A nulla è valsa la linea difensiva di Google, secondo cui quelle comunicazioni non erano protette. Prima la corte federale di San Francisco e ora la Corte Suprema hanno stabilito che l’azione legale nei suoi confronti può andare avanti. (Ansa)

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