Il listino prezzi dei dati rubati sul web

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Report della società di sicurezza McAfee Labs di Intel Security Group: ecco il tariffario dei dati rubati e venduti nel mercato dei criminali informatici.

Da cinque dollari per i dati di una carta di credito rubata negli Stati Uniti a oltre mille dollari per le credenziali di accesso di un conto bancario che può trasferire fondi nello stesso paese. E’ questo il tariffario dei dati rubati e venduti nel mercato dei criminali informatici, diffuso da un report della società di sicurezza McAfee Labs di Intel Security Group, che si chiama ‘The Hidden data Economy’.

L’indagine raccoglie numerosi esempi di come diversi tipi di dati rubati vengono venduti e indica i prezzi per ogni tipologia: carte di credito e di debito rubate, credenziali di accesso ai conti bancari, ai servizi di bonifico bancario, di trasferimento di denaro, credenziali di accesso ai servizi di pagamento on-line, a servizi di contenuti premium, reti aziendali, conti fedeltà e servizi di aste online.

Il report ha anche preso in esame i prezzi al mercato nero delle credenziali di accesso a servizi in grande crescita come il video streaming (da 0,55 a 1 dollaro), servizi di streaming premium via cavo (7,50 dollari), servizi di fumetti premium (0,55 dollari) e lo sport in streaming professionale (15 dollari).

“Dal report emerge come la criminalità informatica sia ormai arrivata alla portata di tutti, anche ai poco esperti di tecnologia – spiega Ferdinando Torazzi, Regional Director Italia e Grecia, Intel Security – la certezza è che il cyber-crime esiste ed è in grado di proporsi come un business”.

“Come ogni economia regolamentata ed efficiente, l’ecosistema del cybercrime si è rapidamente evoluto per offrire molti strumenti e servizi per chiunque aspiri a un comportamento criminale”, dice Raj Samani, CTO di Intel Security EMEA. “Il mercato del “cybercrime-as-a-service” è stato uno dei principali driver che hanno guidato la crescita esponenziale delle dimensioni, della frequenza e della gravità degli attacchi informatici. Lo stesso si può dire per la proliferazione di modelli di business consolidati per vendere i dati rubati e ottenere guadagni dal crimine informatico”. (ANSA)

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