Ecco perché le Gif animate sono scomparse da Instagram e Snapchat

Niente più gif nelle Storie di Instagram e Snapchat. Almeno per qualche giorno: la possibilità di cercarle su Giphy, il sito che ne raccoglie a migliaia e che è stato integrato ai due social network proprio per consentire agli utenti di riceverne e inviarne, è stata bloccata. Colpa di una di queste immagini animate dal contenuto razzista – compariva cercando la parola «crime» (crimine in italiano) e conteneva un testo offensivo che paragonava le persone di colore alle scimmie.

Così la gif è finita su Giphy

Giphy ha sottolineato di aver rimosso la gif non appena scoperta. Immagini di questo tipo vanno contro le linee guida del sito stesso ma possono comunque finire nel portale ed essere visibili agli utenti finché gli amministratori non le rimuovono. Uno dei portavoce ha raccontato alla testata TechCrunch che la gif è stata scoperta da un utente (forse il 21enne inglese William Parkes, intervistato da The Sun) e che è riuscita a passare i controlli sul portale a causa di «un bug nei nostri filtri di moderazione dei contenuti. La società, fondata nel 2013, si è scusata ed ha anche assicurato di aver «risolto il bug».

Le scuse e il blocco

Nel frattempo, sia Instagram che Snapchat hanno bloccato la funzione di ricerca di gif tra venerdì e sabato scorsi. Snapchat ha confermato a TechCrunch di aver disabilitato Giphy «finché non saremo sicuri che una cosa del genere non ricapiti». Anche Instagram ha dichiarato che Giphy resterà bloccato «finché continueranno le indagini». (fonte)

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