Perché detesti smartphone, Facebook e Whatsapp

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Lo sappiamo: siamo dipendenti dallo smartphone e non ne proviamo vergogna. Anzi sbandieriamo ai quattro venti la nostra fame di tecnologia, di social e whatsapp. Ma ci sono dieci situazioni in cui l’odio per Facebook e tutto il resto sale ai massimi storici.

1 – Le catene di Sant’Antonio di Whatsapp: Hanno il loro picco a Natale, quando su Whatsapp arrivano decine di messaggi uguali e che vogliono essere ironici sui seguenti argomenti. Le renne di Babbo Natale, gli elfi, i regali. Durante tutto l’anno ci sono gli scherzi: “Ti mando la foto di un boxer che cerca casa” – ti scrive un amico – e prontamente il brillantone invia la foto di un paio di mutande. Il bello è che la stessa battuta ti arriva da dieci amici diversi. Poi ci sono le catene scaccia sfortuna: “Manda il messaggio a dieci amici oppure…”. Il bello è che non finisci mai di stupirti su come questi messaggi arrivino anche da persone serissime e tutte d’un pezzo.

2 – Le chat di gruppo su Whatsapp che diventano moleste: passi quella in cui hai tutti i tuoi familiari, che ti mandano la foto del tuo adorato gatto in pose assurde. Passi quella in cui hai gli amici più cari. Ma vogliamo parlare della molestia delle chat collettive in cui capiti non si sa perché e invitato da chi? Gente mai vista che messaggia con conoscenti alla lontana. Battute che non comprendi, visto che riguardano situazioni che non conosci. Risultato? 256 messaggi di Whatsapp non letti e che non hai minimamente voglia di leggere. Per fortuna dalle chat collettive si può uscire.

3 – Le notifiche di invito a Candy Crush e altri giochi di strategia su Facebook: l’argomento è sempre caldissimo. Le richieste di dobloni, pannocchie e mucche virtuali che arrivano da chi gioca agli strategici sono un’agonia. Un appunto: non scrivete post sul fatto che voi non volete questi inviti, vi arriveranno lo stesso. Come togliere le notifiche una volta per tutte? E’ un segreto custodito nelle piramidi.

4 – Un singolo messaggio Facebook che fa suonare tutti gli apparecchi: questo ti fa letteralmente odiare l’epoca di “perennemente connessi” in cui viviamo. Se dimentichi di disattivare i suoni, lo stesso messaggio farà vibrare e suonare insieme il tuo ipad, il tuo smartphone e anche il computer. L’ansia raggiunge vette inusitate.

5 – Il correttore di testo che fa scrivere parole astruse: l’esempio più classico è la parola “sa”, voce del verbo sapere, che magicamente sullo smartphone della mela morsicata diventa “Sto arrivando”. E così la frase “Questo non si sa” diventa “Questo non si sto arrivando”. C’è un modo per evitare questo tipo di incidenti, lo potete scoprire nelle impostazioni del telefono.

6 – Commenti buonisti su Facebook: situazione tipo. Lei è non troppo carina, per dire un eufemismo.  Insomma il contrario della femminilità. Posta un suo selfie a figura intera su Facebook. Scattano decine di commenti delle amiche: “Sei bellissima tesoro”, “Top”, “Che amoreeee”. E rifletti tra te e te sulla psicologia femminile, che non capirai mai: è obbiettivamente brutta, perché gli stanno dicendo questo? L’atto liberatorio sarebbe scrivere un commento anti-buonismo del tipo: “Sono solo molto gentili”.

7 – Whatsapp quando diventa verbo e sostantivo: ”Whatsappamelo”. Oppure: “Mandami un whatsappino”. Espressioni che ti fanno perdere la pazienza. Accademia della Crusca, ti prego, non approvare mai questi neologismi.

8 – Le app farlocche: comprare app sugli store virtuali per poi scoprire che sono semplicemente dei bidoni fa salire il nervoso. App tipo quella che permette di inserire sfondi in movimento sull’Iphone, cosa che non è consentita dal telefono. Un consiglio: leggete prima i commenti di chi l’ha già acquistata. Il bello è che hai pagato l’app farlocca solo 0.89 centesimi ma ti senti vittima di una truffa da mille euro.

9 – Terminare i giga senza sapere perché: la linea 3G non per tutti gli abbonamenti è infinita anzi. Quei due giga al mese li hai seccati in quindici giorni. E trovarsi senza linea internet il 16 agosto può essere più che un dramma, una questione di vita o di morte. E’ colpa davvero dei video in autoplay di Facebook? Ah, saperlo. Fatto sta che il problema è sempre più diffuso.

10 – Foto sconosciute che entrano nel rullino dalle chat collettive di Whatsapp e che creano gelosia nella partner: tu francamente non sai perché hai la foto di quella ragazza seminuda nel tuo album del telefono. Anzi lo sai, l’hanno inviata dalla chat Whatsapp del calcetto chissà quando e non hai impedito lo scaricamento automatico. Il problema arriva quando lei, già gelosa in partenza, la vede. In effetti la scusa “sarà entrata da una chat collettiva di Whatsapp” la usano anche coloro che tradiscono davvero. (fonte)

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