Pedopornografia, un arresto. Aveva oltre 16mila video e foto

pedof1Operazione dei carabinieri di Parma. In manette un pensionato residente a Pilastro, colto mentre scaricava file illegali da Emule. Si aggirava nei pressi di asili e scuole di danza e scattava foto ai bimbi nei luoghi pubblici

Carabinieri e agenti della polizia postale lo hanno colto in flagrante mentre stava scaricando con Emule, il popolare software di scambio file, video e fotografie di carattere pedopornografico. E’ finito in manette nei giorni scorsi B. C., pensionato 71enne di origini leccesi da tempo residente a Pilastro di Langhirano, con le accuse di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Nella memoria del suo cellulare e di un hard disk esterno trovato nella sua abitazione sono stati rinvenuti oltre 16mila file illegali, per un totale di 50 gigabyte. E’ il più grande sequestro di pedopornografia mai effettuato nella Provincia di Parma.

Gli inquirenti temono che non sia tutto: deve essere ancora visionata la memoria del computer fisso dell’uomo, anch’esso sequestrato, che potrebbe contenere un’ulteriore ingente quantità di squallidi file. Tutte le immagini ritraggono bimbe in età prepuberale, alcune di appena pochi mesi. Nel cellulare dell’uomo ci sono anche fotografie, probabilmente scattate tra Parma e Langhirano, di bimbi colti in attività quotidiane come giocare ai giardini pubblici o a passeggio con i genitori.

I carabinieri della compagnia di Parma sono giunti all’arresto del 71enne grazie a una complessa indagine, coordinata dalla Procura generale di Bologna competente per questo tipo di reati, che ha preso il via lo scorso settembre dopo una segnalazione giunta alla stazione di Vigatto.

Un uomo era stato notato più volte in atteggiamenti sospetti nei pressi dell’asilo di Corcagnano. Si avvicinava alla recinzione durante la ricreazione dei bambini e cercava di approcciarli con strane richieste, come tirare fuori la lingua o alzare la maglietta. Una maestra era riuscita anche a scattargli una foto. Accortosi di essere osservato, l’uomo si era allontanato in fretta a bordo di un’auto il cui numero di targa era stato parzialmente annotato da un testimone.

Dopo alcune settimane di indagini, ai carabinieri è arrivata un’altra segnalazione da una mamma. Mentre aspettava che la sua bambina terminasse una lezione di danza, la donna aveva notato e fotografato col cellulare un anziano che, attraverso una vetrata, spiava le piccole durante i balletti. Il sospetto è stato individuato e la Procura ha ottenuto un mandato di perquisizione.

Nei giorni scorsi il blitz dei carabinieri e degli agenti della polizia postale di Parma nella residenza dell’uomo. Lui non ha opposto alcuna resistenza, nonostante avesse appena attivato il download da Emule di una cinquantina di file pedopornografici. Gli inquirenti lo hanno così colto in flagrante, mentre il software stava ancora scaricando.

Nel cellulare e nel disco esterno, poi, la scoperta dell’ingente quantitivo di foto e video. Il pensionato è stato arrestato e posto in custodia cautelare nel carcere di via Burla. Ha cercato di giustificarsi dicendo di avere un problema e di avere contattato uno psicologo per superarlo. E’ incensurato e per anni ha lavorato come impiegato a Parma. Viveva da solo dopo la separazione dalla moglie.

“Come accade spesso nei casi di pedofilia, queste persone passano dalla visione delle immagini all’azione contro i bambini – ha dichiarato il comandante del Nucleo operativo dei carabinieri Marco Livio Nasponi – Ci è sembrato che il soggetto stesse per compiere questo passo. Speriamo di averlo fermato in tempo”.

Su un davanzale della casa dell’uomo durante la perquisizione è stato trovato un binocolo. La finestra si affaccia proprio sulla scuola materna di Pilastro. Inoltre, come detto, sul cellulare il 71enne aveva diverse foto scattate a bambini in luoghi pubblici all’insaputa dei genitori, probabilmente tra Parma e Langhirano. Infine, l’ingente e terribile quantitativo di file pedopornografici scaricati da Internet e messi a disposizione di altri pedofili tramite il canale peer-to-peer. Dai primi accertamenti della polizia postale, si tratta di materiale prodotto dell’Europa dell’Est e immesso nel business criminale della pedopornografia transnazionale. “E’ molto difficile e complesso investigare in questo campo – ha spiegato l’ispettore capo della polizia postale di Parma Marcello Zanni – anche dal punto di vista psicologico. L’Italia ha comunque una delle legislazioni più avanzate a contrasto del fenomeno”.

La detenzione e la distribuzione di materiale pedopornografico sono reati puniti con la detenzione fino a tre anni di reclusione, aumentata fino a due terzi se è contestata l’aggravante dell’ingente quantità, come in questo caso. (repubblica)

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