Ora offerta in chiesa si fa con la carta di credito

Niente ‘spicci’ per l’offerta? Tranquilli, il Signore accetta anche carte di credito. Nella chiesa di Saint-François de Molitor di Parigi, nel XVI arrondissement, al classico cestino per le donazioni dei fedeli se ne è aggiunto uno completamente hi-tech: basta poggiarci il bancomat o la carta di credito e con un ‘bip’ l’offerta è fatta.

Il servizio è stato introdotto in via sperimentale il 21 gennaio e fa affidamento su cinque cestini di vimini su cui sono incastonati uno smartphone e un mini-terminale di pagamento. Tramite il touchscreen, i parrocchiani scelgono l’importo della donazione, che può essere di 2, 3, 5 o 10 euro, e a termine dell’operazione appare un messaggio di ringraziamento.

L’ANONIMATO E’ GARANTITO

Ad immaginare il prototipo del cestino digitale è stato Christophe Rousselot, direttore del Fondo per lo sviluppo delle risorse finanziarie della diocesi di Parigi, con l’aiuto di Actoll, un’azienda francese specializzata in servizi per pagamenti contactless, ovvero senza contanti.

“La Chiesa non ha motivo di non salire sul treno della modernità. Se il progetto funzionerà presto sarà introdotto in altri luoghi”, ha spiegato Rousselot a Le Parisien. Ed è lui a rassicurare i fedeli sul completo anonimato delle transazioni: “La parrocchia e i sacerdoti non conosceranno mai i nomi delle persone che hanno donato, né sarà possibile collegare a un nome la cifra donata”.

INCENTIVARE LA QUESTUA

A far vociferare i fedeli però è anche un’altra questione. A Parigi, le donazioni domenicali alla Chiesa sono rimaste uguali da anni: secondo Le Parisien, in media, si raccolgono tre euro a messa. Per questo molti vedono la proposta come un tentativo per spingere i fedeli a donare di più.

Dubbi che il parroco di Saint-François de Molitor, Didier Duverne, ha voluto dissipare da subito: “L’esperimento non mira ad aumentare il numero di donazioni ma ad anticipare il futuro, quando le persone non porteranno più con sé il contante nemmeno per la baguette”.

LE CHIESE DIGITALI

Le chiese parigine tuttavia non sono nuove a questo tipo di idee, anzi. Già dal 2016 ben otto luoghi di culto hanno aperto le porte alle donazioni digitali attraverso ‘La Quete‘ (la Colletta): un’applicazione che permette di fare un’offerta settimanale a una delle chiese aderenti all’iniziativa.

I BANCOMAT NELLE CHIESE DEL MONDO

Quella delle offerte contactless è una soluzione che si sta espandendo sempre più nel mondo. Gli obiettivi sono sempre gli stessi: offrire un’alternativa a chi dimentica il borsello a casa o non ha monete e, perché no, contrastare il declino delle donazioni (che per le chiese sono un’entrata importante per pagare le spese vive degli edifici).

In Inghilterra, tra novembre e dicembre, sono partiti progetti pilota in cinque luoghi di culto: Romsey Abbey, Ely, Guildford, St. Edmundsbury e la Cattedrale di Newcastle. Al loro interno sono state installate delle postazioni ad hoc che raccoglieranno i soldi da destinare al mantenimento degli edifici.

In Svezia la cattedrale di Uppsala, risalente al 13° secolo, permette di donare via app o con bancomat già da maggio 2017.

E dalle offerte digitali non si scappa nemmeno nella zona più rurale della Cina. Nel sito turistico dei tempi Tulou, catalogato patrimonio dell’Unesco, è stato posto un banchetto con un codice QR per donare tramite il social network WeChat.

Insomma, bisognerà farsene una ragione. In un futuro non troppo lontano sentire il tintinnio delle monete sarà sempre più difficile, come trovare una scusa per non mettere mani al portafogli. (fonte)

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