Malati di Sla, una banca della voce conserva i loro ricordi

Una ‘banca della voce’ per conservare ricordi vocali ed emozioni di quelle persone che, a causa della loro patologia, perderanno la capacità di parlare autonomamente. Si tratta di una app chiamata My Voice, ed è stata studiata dal Centro Clinico Nemo per migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattie neuromuscolari, in particolar modo la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).

La app, racconta lo stesso Centro, “consente al paziente di salvare dei messaggi con la sua voce, preservandone l’unicità, e di utilizzarli predisponendoli sul comunicatore quando il linguaggio verbale non sarà più comprensibile o del tutto assente. My Voice è rivolta non solo a chi perderà la capacità di parlare a causa di una patologia ma anche a chiunque voglia lasciare traccia della propria voce, conservandone il suono o un messaggio per i propri cari”. Il primo paziente ad utilizzarla, racconta il Centro Nemo, è Alberto Spada, uomo di 42 anni affetto da Sla: tra le frasi che ha voluto affidare alla app ci sono “Fa freddo oggi, mi puoi coprire?”, “Nessuno cucina come te, mamma” e “Oggi sei bellissima, ti amo”. Le sue frasi sono archiviate in una ‘banca della voce’ ospitata sul cloud e rese accessibili da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

L’app MyVoice può essere scaricata su tutti gli smartphone dalle piattaforme App Store, Google play o Microsoft Store. Per gli utenti con software iOS costa 2,29 euro, per gli utenti Android e Microsoft 2,49 euro. Il ricavato, precisano i suoi realizzatori, “sarà interamente devoluto alle attività del Centro Clinico Nemo per il sostegno e la cura delle persone affette da malattie neuromuscolari e per il progetto di banca della voce”. (ANSA)

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