La penna attiva il cervello più della tastiera
Chi prende appunti con la penna memorizza e acquisisce meglio le nozioni rispetto a chi usa la tastiera. Lo conferma uno studio neuroscientifico condotto dai ricercatori Audrey van der Meer e Ruud van der Weel del Norwegian University of Science and Technology (NTNU) promosso da Microsoft: «Abbiamo dimostrato che utilizzare la penna attiva parti del cervello diverse rispetto all’uso della tastiera. Si tratta di una differenza significativa: ci conferma che prendere appunti a mano rende il cervello molto più efficace nell’elaborare l’apprendimento», spiega van der Meer.
La ricerca è stata svolta chiedendo a 20 studenti – i cui segnali cerebrali venivano rilevati da un copricapo dotato di oltre 250 sensori – di utilizzare un Microsoft Surface Pro 4 per digitare, scrivere e disegnare le informazioni che venivano loro presentate. I risultati sono stati netti: l’uso della penna (in questo caso elettronica) attiva aree del cervello più profonde rispetto all’uso della tastiera e consente a una maggiore attività di selezione ed elaborazione delle informazioni.
Uno studio del 2013 di Pam Mueller e Daniel Oppenheimer della Princeton University arrivava alle stesse conclusioni: prendere appunti con la tastiera porta a trascrivere tutte le informazioni che si ascoltano; chi utilizza una penna è invece “costretto” a selezionare: un’attività che facilita l’acquisizione delle nozioni.
Questo aspetto viene sottolineato anche dalla ricerca dell’università norvegese: «Le informazioni senso-motorie per il controllo dei movimenti della penna vengono raccolte attraverso i sensi e proprio per questo lasciano una traccia più ampia nei percorsi tra le cellule cerebrali, producendo un’attività neurale che controlla tutti i livelli superiori di elaborazione e apprendimento cognitivi».
Gli studenti, però, utilizzano sempre più spesso il portatile per prendere appunti, una tendenza che andrebbe rivista: «Spero sinceramente che questa ricerca contribuisca a riportare nelle classi l’uso della penna durante le lezioni», prosegue van der Meer.