Incidenti anche in Cina con Samsung Galaxy Note 7

A model presents the Galaxy Note 7, the newest phablet from Samsung Electronics in Taipei, Taiwan, 05 August 2016. The phablet, with an iris recognition feature that has drawn big market interest, will be available for pre-order from 06 August.  ANSA/RITCHIE B. TONGO

Il caso degli smartphone Galaxy Note 7 di Samsung che prendono fuoco tocca anche la Cina, il maggiore mercato mondiale per gli smartphone. Sui social network sono spuntate due segnalazioni di dispositivi che avrebbero preso fuoco e su almeno una delle due Samsung starebbe già indagando. La compagnia aveva affermato che i dispositivi venduti in Cina non erano interessati dal problema.

Un utente cinese domenica ha segnalato via social network che il Note 7 di un amico aveva preso fuoco nel fine settimana. Il proprietario, contattato dall’Ap, ha affermato di aver acquistato il telefono il primo settembre dal sito di e-commerce JD.com. Un’altra segnalazione simile è arrivata da un diverso account social. Il sito JD ha affermato che c’è un’indagine interna della compagnia sul primo caso. Samsung ha richiamato in Cina 1.858 Note 7 – secondo un avviso del 14 settembre dell’agenzia di qualità prodotto in Cina – specificando che si tratta di telefoni distribuiti prima del primo settembre.

Il Galaxy Note 7 è stato ritirato dal mercato il 2 settembre – a poche settimane dal lancio – dopo episodi di esplosione dovuti alla batteria. Secondo la compagnia fino al primo settembre sono stati 35 i casi segnalati a livello globale, mentre i dispositivi richiamati nel mondo sono 2 milioni e mezzo. Sono intervenuti con divieti anche la Commissione per la sicurezza dei consumatori americana e gli enti di aviazione Usa e Ue, mentre Samsung sta valutando soluzioni alternative per “spegnere” a distanza gli smartphone nel timore che gli utenti disattendano il richiamo. Tra le ipotesi in campo anche un aggiornamento del software che limiti la ricarica della batteria.

La società sud-coreana ha chiesto agli utenti di partecipare al programma di richiamo dei dispositivi, a partire dal 19 settembre, mettendo a disposizione un numero verde. (ANSA)

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