Il 75% degli utenti non riconosce i pericoli su web (test)

TEST-PERICOLI-WEB

Secondo un test di Kaspersky solo una minoranza degli utenti è in grado di identificare pagine web pericolose e di prevenire il furto dei dati personali.

Il 74% degli utenti non ha le competenze necessarie per riconoscere i pericoli online. A rivelarlo è un test realizzato da Kaspersky Lab sulle abitudini di 18.000 utenti.

La ricerca prevedeva anche un test pratico in cui si chiedeva ai partecipanti di scegliere tra quattro file diversi per scaricare il brano “Yesterday” dei Beatles. L’opzione più cliccata, però, è stata quella più rischiosa: “Beatles_Yesterday.mp3.exe”, selezionata dal 34% degli utenti, contiene la parola “mp3” ma in realtà è in formato .exe, che spesso cela un virus. Il 14% degli intervistati ha scelto di scaricare un file .scr, un formato che viene usato per diffondere materiale nocivo, e il 26% ha scelto l’opzione .zip che avrebbe potuto contenere file pericolosi. Solo un utente su quattro (26%) ha scaricato “Betles.Yesterday.wma”, l’unico file in formato .wma che, nonostante l’errore di battitura, offriva garanzie di sicurezza.

L’incapacità degli utenti di riconoscere il pericolo online non si limita però alla musica. Durante il sondaggio, solo il 24% degli utenti è stato in grado di riconoscere una pagina web autentica evitando di selezionare l’opzione che conteneva una pagina di phishing, un tipo di truffa che induce a rivelare i propri dati personali. Inoltre, quando veniva chiesto di indicare le pagine su cui avrebbero tranquillamente inserito i propri dati, più della metà degli utenti (58%) ha indicato siti falsi.

Questi risultati confermano i dati di una recente ricerca condotta da Kaspersky Lab e B2B International, dalla quale è emerso che il 45% degli utenti Internet ha incontrato un malware negli ultimi 12 mesi e che il 13% di coloro che erano stati infettati non ne era a conoscenza. «Nella vita reale – ha commentato Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab – nessun utente si sognerebbe di contare del denaro in un luogo pubblico, non sarebbe saggio. Lo stesso istinto dovrebbe entrare in gioco quando gli utenti navigano online. Gli utenti dovrebbero acquisire maggiore consapevolezza dei pericoli del mondo online per riuscire a proteggere se stessi e gli altri.». (fonte)

 

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