Google Drive, il nuovo paradiso dei contenuti piratati

Solo nell’ultimo mese, sono quasi 5 mila le richieste di eliminazione di file che violano il diritto d’autore. E i contenuti piratati non si trovano su anonime piattaforme di hosting ma su Google Drive, il servizio online del colosso di Mountain View. insomma, la pirateria online prende altre strade, soprattutto dopo la chiusura di siti web come Kickass Torrent, Torrentz.eu, Extratorrent o Torrenthoud.

Lo ha rivelato per primo Gadgets 360, che ha analizzato le richieste di rimozione presenti su Lumen Database, un archivio focalizzato sui contenuti rimossi dal web. I link a file su Drive sono presenti in grande quantità su Pirate Bay e il servizio sembrerebbe essere uno degli approdi preferiti per coloro che vogliono scaricare materiale piratato dal popolare di file sharing. E a fronte delle 4700 richieste rivolte a Google, solo meno di 200 interesserebbero file salvati su altri servizi simili come One Drive, Drop Box o Mega.

Le domande sono state realizzate sulla base del Digital Millennium Copyright Act, la legge statunitense sul diritto d’autore. Presentato dalle grandi compagnie cinematografiche di Hollywood o da coloro che detengono i diritti, spesso ogni reclamo si basa su almeno una dozzina di contenuti da rimuovere. Insomma, i numeri danno l’idea della grandezza di un fenomeno che Google fa fatica a contenere e arginare.

Il file hashing è una tecnologia che servirebbe a identificare un contenuto e individuare ogni copia dello stesso. Adottata da Google, è stata implementata su Drive a inizio anno.

Ma come scrive The Next Web, non servirebbe quasi a nulla contro link vuoti, spesso diffusi all’interno di gruppi Facebook, forum o nello stesso Pirate Bay.

E non si tratterebbe dell’unico servizio, targato Google, utilizzato per diffondere film o musica piratata. Anche My Maps (che consente di creare e condividere mappe) viene utilizzato come strumento per diffondere link proprio perché non ci sarebbe alcun filtro o protocollo di verifica. (fonte)