Facebook usa intelligenza artificiale per evitare i suicidi

L’ha lanciato Mark Zuckerberg attraverso la sua pagina. Si tratta di un nuovo strumento, in fase di distribuzione in tutti i mercati del mondo ma per il momento non nell’Unione Europea, che Facebook ha messo a punto per tentare di prevenire i suicidi fra gli adolescenti. Si basa su un sistema avanzato di intelligenza artificiale che in sostanza sarà in grado di analizzare gli scambi di messaggi nei commenti e i video trasmessi in diretta alla ricerca di parole-chiave, schemi ricorrenti e segnali in grado di indicare un possibile rischio di questo tipo. Dunque un meccanismo che non fa leva sulle segnalazioni degli utenti ma su una prima analisi automatizzata.

Il filtro, che appunto nei Paesi dell’Unione non sarà per il momento implementato per ragioni di regolamentazione della privacy, sembrerebbe molto utile. Oltre a identificare i contenuti in odore di pensieri suicidi, servirà a dare priorità alle procedure di revisione e controllo per poter intervenire prima sui post considerati più a rischio. A ben vedere, è un corposo sviluppo del sistema già testato – ma solo sui post testuali e solo negli Stati Uniti – a partire dallo scorso marzo.

In un post sul blog ufficiale Guy Rosen, vicepresidente del prodotto, ne spiega il funzionamento: oltre a cercare parole e frasi scansionerà i commenti. Se troverà formule tipo “Tutto bene?” o “Posso aiutarti?” le classificherà come potenziali indicatori di pensieri suicidi. Anche l’assegnazione di quel compito di revisione, cioè chi se ne dovrà occupare, sarà curata con maggiore precisione. Non mancherà un arricchimento delle squadre che, in tutto il mondo, si occupano di questo genere di segnalazioni.

“Abbiamo team in tutto il pianeta operative tutti i giorni 24 ore su 24 che analizzano i report e danno rilevanza ai più seri – ha scritto Rosen – offriamo alle persone numerose possibilità, da quella di mettersi in contatto con un amico a una linea di supporto e altri consigli e risorse”. Come si diceva, anche Zuckerberg ne ha parlato: “Con tutta la paura di quanto l’intelligenza artificiale possa essere pericolosa in futuro, è bene ricordarci quanto possa invece aiutarci oggi a salvare vite umane”. (fonte)

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