Facebook ‘razzista’ quando censura i contenuti?

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Quando si tratta di ‘censurare’ e moderare i contenuti segnalati sul social, Facebook penalizza quelli di persone di colore. L’accusa arriva da circa 70 associazioni per i diritti civili che scrivono a Mark Zuckerberg per chiedergli di modificare la tecnologia alla base di quello che definiscono un sistema basato “su pregiudizi razziali”.

“Gli attivisti del movimento ‘Black Lives’ hanno regolarmente riportato la rimozione di immagini che discutono di razzismo e delle proteste”, si legge in un passaggio riportato dal Guardian e dalla Bbc, “con la giustificazione che questi violino gli standard della comunità di Facebook”. Allo stesso tempo però “proliferano le molestie e le minacce rivolte ad attivisti in base alla loro razza, religione e orientamento sessuale”. La lettera, indirizzata anche direttore della global policy Joel Kaplan, chiede sia di adottare misure per identificare in modo più mirato i contenuti offensivi e le molestie e sia di smettere di censurare le discussioni politiche. Tra i firmatari figurano American Civil Liberties Union, Color of Change, Center for Media Justice.

L’appello arriva in un momento delicato per il social guidato da Mark Zuckerberg che nel mondo conta quasi due miliardi di persone. La piattaforma è sotto i riflettori per il dilagare delle ‘fake news’, ma anche per il modo con cui i suoi algoritmi e i suoi moderatori scelgono di rimuovere o meno determinati contenuti. Un caso fu a settembre la rimozione, seguita da dietrofront, della foto storica della bambina vietnamita in fuga, nuda e bruciata dal napalm in Vietnam.

Oggi la presidente della Camera Laura Boldrini si è scagliata contro il social network dopo che una ragazza le ha segnalato che era stato oscurato un suo post contro alcuni “gruppi chiusi” che insultano le donne o inneggiano allo stupro. (ANSA)

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