Facebook, presto strumento per sapere se sei stato vittima di propaganda russa

Stando a quanto dichiarato da Facebook, ben 126 milioni di statunitensi sono stati oggetto della disinformazione targata Russia nel corso delle scorse elezioni presidenziali. Il dato, spaventoso, è contenuto in una dichiarazione scritta dal social network depositata di recente alla commissione giustizia del Senato guidata dal repubblicano Charles Grassley che sta indagando sulle interferenze russe. Un avvelenamento frutto di 80mila post. Adesso, per dare uno strumento in più ai cittadini, Facebook sta mettendo a punto un portale dove gli utenti possono verificare se siano stati in qualche modo coinvolti da pagine collegate alla propaganda digitale del Cremlino.

Questo strumento sarà disponibile entro la fine dell’anno e in pratica consentirà agli utenti di capire se hanno cliccato “Mi piace” o iniziato a seguire account Facebook o Instagram messi in piedi o in qualche modo collegati alla famigerata Internet Research Agency, la fabbrica dei troll al centro del Russiagate. Un’azienda di San Pietroburgo con legami ai massimi livelli del governo che, spendendo risorse e impiegando centinaia di persone, avrebbe alimentato la disinformazione sul social blu e sull’app controllata. Forse la stessa che c’è dietro la campagna per l’indipendenza della Catalogna, stando alle dichiarazioni del premier Mariano Rajoy a Repubblica.

Dunque questa piattaforma per gli utenti conterrà il tracciamento delle attività svolte online fra il gennaio 2015 e lo scorso agosto e sarà raggiungibile attraverso il Centro assistenza di Facebook. Si tratta di uno sforzo, “parte dei nostri progetti per proteggere la piattaforma e le persone che la usano da soggetti malevoli che tentano di indebolire la nostra democrazia”. Ma è anche e soprattutto un segnale al Congresso Usa: Facebook batte un altro colpo sul fronte della trasparenza, specialmente dopo le accuse di non aver vigilato a sufficienza rispetto alle inserzioni pubblicitarie acquistate in rubli (o da indirizzi IP russi) dalla Ira e visualizzati da 10 milioni di persone. (fonte)

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