E se Facebook ti notifica che uno Stato ti sta spiando…

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Facebook introduce una nuova notifica, indirizzata a quegli account che risultano oggetto di spionaggio da parte di uno stato nazionale. Non è un messaggio che molti vedranno, ma che potrebbe aiutare a migliorare la sicurezza di tutti.

“Jay, crediamo che il tuo account Facebook e i tuoi altri account online potrebbe essere bersaglio di attacchi da parte di qualcuno che lavora per uno Stato“. Ecco la frase minacciosa che apre una nuova notifica di Facebook, l’ultima che vorremmo vedere.

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Il social network, che conta ben oltre il miliardo di iscritti, ha deciso di aggiungere questa novità per tutelare al meglio i propri utenti. Contestualmente, il messaggio consiglia di attivare il login in due passaggi (Two Steps Authentication, TSA), per rendere l’account più sicuro.

Facebook non spiegherà in che modo determina se un account sta subendo l’attacco da parte di forze informatiche al soldo di uno Stato, ma Alex Stamos (Facebook, dirigente per la sicurezza) si limita a spiegare che “lo facciamo perché questi attacchi tendono a essere più avanzati e pericolosi di altri“.

Chi vede una notifica del genere potrebbe dedurne che il proprio dispositivo, smartphone o computer che sia, è infettato da un qualche tipo di malware. E qualcuno potrebbe anche domandarsi chi e perché lo sta spiando – visto e considerato che le operazioni di sorveglianza di massa possono colpire “a tappeto”, quindi anche persone del tutto ignare.

La nuova notifica è di certo quelle che fanno venire la pelle d’oca, e per questo Facebook specifica che la userà “solo se ci sono forti prove a sostegno delle nostre conclusioni“. Vale a dire che se la vedete, dovreste prenderla sul serio.

Attivare la TSA di sicuro può essere di aiuto, perché si riceve un avviso per ogni nuovo accesso all’account, ed è necessario un codice generato con il cellulare o ricevuto via SMS. Detto questo, “non esiste un muro abbastanza alto per impedire che un certo Stato nazionale resti fuori del vostro sistema informatico”, ricorda John Carlin, assistente del procuratore generale per la sicurezza nazionale presso il Ministero della Giustizia (Department of Justice) statunitense – ma aggiunge anche che rilevare un attacco per tempo e rispondere con celerità è fondamentale, ed in tale ottica che va vista la nuova iniziativa di Facebook.

Probabilmente dobbiamo interpretare questa novità come un segno del nostro tempo, con multinazionali a cui consegniamo buona parte della nostra vita privata. Ma anche complessi schemi che includono lo spionaggio industriale e quello militare e politico. – schemi in cui tali aziende possono vedersi spiate tanto e forse più che le singole persone.

Un’epoca, la nostra, nella quale la sicurezza informatica diventa sempre più importante, al pari di quella fisica, ed è allo stesso tempo un argomento ignoto (o quasi) alla maggior parte di noi. Aprire Facebook e scoprire che uno Stato ci sta spiando, dopotutto, è un’eventualità che non si può escludere, forse dovremmo anche aspettarcelo – ma comunque non è certo il modo in cui vorremmo iniziare la giornata. (fonte)

 

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