Se hai la connessione lenta puoi disdire il contratto

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Sono quasi 30 mila le violazioni. «Misura Internet», un progetto dell’Agcom, permette di controllare se la connessione soddisfa i requisiti promessi dal gestore: basta un software. In otto casi su dieci, ha avuto ragione l’utente.

È un’esperienza fin troppo comune e davvero insopportabile: pagare per un servizio che poi si rivela non all’altezza. Non solo delle nostre aspettative, ma anche di quello che ci avevano promesso. In questi casi, almeno per quanto riguarda Internet, non c’è più da rassegnarsi. Anche se non tutti lo sanno, già da novembre 2010 l’Agcom ha avviato Misura Internet: un progetto che permette a tutti di monitorare – in modo oggettivo e certificato – la velocità effettiva della propria connessione domestica. Se le prestazioni risultano inferiori ai requisiti minimi indicati dall’operatore nel contratto, l’authority consente di ottenere una disdetta immediata per giusta causa.

Nome in codice Ne.Me.Sys

Misurare la qualità della propria connessione è semplice, ma richiede un po’ d’impegno. Il primo passo è scaricare Ne.Me.Sys, il software ufficiale del progetto, messo a punto e perfezionato nel corso degli anni dai tecnici dall’Agcom e disponibile per Windows, Mac e Linux. Una volta installato, il programma va lasciato lavorare per un tempo variabile tra uno e tre giorni. Per rilevare le prestazioni dell’accesso a Internet, Ne.Me.Sys si collega infatti ai server dell’Agcom, scambiando pacchetti digitali alla massima velocità possibile. Perché la misurazione sia attendibile, il processo deve durare 24 ore, idealmente nella stessa giornata.

Miglioramenti in vista

Quando Ne.Me.Sys e i server Agcom flirtano, non si deve disturbare: la linea va lasciata libera. Se invece Internet ci serve, si può scegliere di posticipare il monitoraggio: a patto che le 24 misurazioni vengano svolte in un arco di tempo non superiore alle 72 ore. «Ma nel 2015 puntiamo a rendere migliore il sistema, facendo in modo che richieda molto meno tempo per funzionare», spiega l’authority. «Entro l’anno, il software sarà anche adeguato in modo da poter fare rilevazioni anche sulla rete in fibra ottica, quindi su velocità superiori a 30 megabit per secondo».

Il video-tutorial:

Il tutorial completo

Due misurazioni per il recesso

Il risultato del test fatto con Ne.Me.Sys viene trasformato in un certificato in formato elettronico. Se la velocità effettiva è inferiore a quella minima indicata nel contratto con l’operatore, il documento è una prova di inadempienza e può essere usato per fare reclamo. L’operatore ha trenta giorni per rimediare e ripristinare un servizio ottimale. Se una seconda misurazione fatta con Ne.Me.Sys conferma i valori scadenti, allora si può chiedere e ottenere il recesso immediato dal contratto, senza penali. «Circa il 90 per cento degli utenti che hanno usato Ne.Me.Sys – sottolinea l’Agcom – si è visto aumentare la velocità della linea. Gli altri hanno comunque ottenuto una compensazione, in termini di minor canone per il servizio».

Quasi 30 mila violazioni: a Wind e Roma la maglia nera

Copia di statistiche-misura-internetI dati aggiornati sul progetto Agcom sono stati resi noti martedì 3 marzo.

Proprio il giorno in cui il governo Renzi rifiniva il piano per rimediare all’insostenibile ritardo italiano in materia di banda larga.

Sono stati oltre 38 mila i certificati emessi dall’authority sulla qualità dell’accesso a internet.

Copia di statistiche-misura-internet-2E in quasi 30 mila casi aveva ragione l’utente: la velocità era inferiore a quella contrattuale. I dati maggiormente negativi riguardano Wind, punita per oltre 9 mila volte su 11 mila certificati, ma anche Vodafone e Tiscali superano l’86 per cento di bocciature.

Copia di statistiche-misura-internet-3A livello geografico, spicca la pioggia di certificazioni su Roma: nella capitale Internet è decisamente sotto standard accettabili e così le violazioni sono state quasi 2.600 contro le 670 di Milano e le 517 di Torino. (fonte)

 

 

 

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