Condannano le fake news, ma sono Trump e i suoi seguaci a condividerle

Un nuovo studio dell’università di Oxford torna a mettere sotto la lente gli elettori con simpatie e orientamenti repubblicani quanto alle false notizie sui social network. L’indagine, firmata dal Computational propaganda project dell’ateneo, ha preso le mosse dalle più significative fonti di bufale condivise nei tre mesi precedenti al primo discorso sullo Stato dell’Unione di Donald Trump, lo scorso 30 gennaio, cercando di capire chi le avesse consumate e condivise e perché.

“Quanto a Twitter, è una rete di supporter di Trump a consumare la più ampia fetta di junk news e questo genere di contenuti costituisce anche la maggior parte dei link che condividono” spiegano i ricercatori rispetto al social dell’uccellino. C’è insomma una massiccia cassa di risonanza che spiega anche l’enorme amore del presidente statunitense per la piattaforma di Jack Dorsey. Quanto a Facebook, invece, il problema è perfino più ampio e il motore primo della diffusione delle notizie inventate che in qualche modo fanno gioco all’amministrazione Usa sono “pagine di estrema destra, ben distinte da quelle a ispirazione repubblicana, che condividono più fake news di tutte le altre fette di pubblico messe insieme” si legge nella ricerca.

Lo studio si è concentrato circa 13.500 utenti Twitter politicamente attivi su Twitter e 48mila pagine Facebook pubbliche: da quei profili sono risaliti alle notizie e ai contenuti condivisi provenienti da 91 siti dediti al confezionamento di notizie false. Parole chiave per individuarli, da una parte e dall’altra, sono “conservative media”, “Trump supporters”, “Hard conservative”, “Women’s Rights” e “Military/guns”.

Al di là di tutto, le scoperte tornano a sottolineare il livello di polarizzazione del dibattito ma anche, in fondo, l’idea di come il grosso della circolazione di certi contenuti passi da veri e propri “eserciti” digitali che hanno il compito di innescarne la diffusione, che poi finisce per ampliarsi ad altre fasce di elettorato. Pur rimanendo, fra democratici e repubblicani, al massimo della contrapposizione. (fonte)

You may also like...