Come segnalare la pubblicazione (da parte di altri) di contenuti personali non autorizzati
Uno dei problemi riscontrati su Facebook sta nell’abuso della parola “amico”. Non tutti i profili aggiunti alla nostra lista dei contatti, infatti, possono in realtà essere sempre ben disposti nei nostri confronti.
E può capitare che, dopo alcune conversazioni personali, ci capiti la brutta sorpresa di vedere pubblicato quanto scritto in momenti di privacy o durante comunicazioni personali (tramite chat o email).
Un primo consiglio: non insultate chi ha effettuato tali pubblicazioni. Molte volte si tratta di provocazioni, con lo scopo di segnalarvi per attacchi a profili altrui.
La Legge italiana tutela (Legge 22 aprile 1941 n. 633 art 93) gli autori dalla riproduzione pubblica di messaggi personali:
“Art. 93: Le corrispondenze epistolari, gli epistolari, le memorie familiari e personali e gli altri scritti della medesima natura, allorché abbiano carattere confidenziale o si riferiscano alla intimità della vita privata, non possono essere pubblicati, riprodotti od in qualunque modo portati alla conoscenza del pubblico senza il consenso dell’autore, e trattandosi di corrispondenze epistolari e di epistolari, anche del destinatario. (…)”
Presupponendo che molti utenti ritengano esagerato ricorrere a una querela per vedere rispettati i propri diritti, il social network ha predisposto un form per segnalare eventuali abusi di questo genere (clicca qui per accedere).
In questo caso sarà sufficiente compilare i campi, indicando le necessarie generalità, i link precisi dove risultano pubblicati i contenuti e l’esatta Legge di riferimento (Legge 22 aprile 1941 n. 633, Art. 93).
Attenzione: si tratta a tutti gli effetti di un’autocertificazione ed eventuali abusi possono ripercuotersi sul vostro profilo.
SeeYouSoon
Nota a cura di Claudio Cerroni (Hunch – Assistenza e Consulenza Informatica).
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