Chiuso dalla PolPosta sito senzacensura.eu, fomentava odio razziale

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E’ stato chiuso dalla Polizia Postale senzacensura.eu, il sito che istigava al razzismo con titoli ad effetto per attirare l’attenzione dei lettori. Le notizie che pubblicava, e che venivano poi riprese da migliaia di utenti sui social network, erano tutte inventate.

La pagina ormai è bianca, privata dei contenuti: Senzacensura.eu, blog che riportava fatti di cronaca nera con protagonisti gli immigrati, è stato chiuso dalla polizia postale. Sarebbe Gianluca Lipani, come riporta Bufale.net, lo studente 20enne di Caltanissetta denunciato per istigazione al razzismo: le notizie che pubblicava e che venivano poi riprese da migliaia di utenti sui social network, erano tutte inventate, come conferma Meridionews.it e non facevano altro che fomentare l’odio nei confronti degli extracomunitari, in un momento in cui il problema dell’immigrazione attanaglia non più solo l’Italia ma l’Europa intera.

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I titoli erano agghiaccianti: “Quattro tunisini stuprano la moglie e poi uccidono il marito a sprangate”, oppure “Catania, 15enne bruciato vivo. Massacrato perché cristiano”, e ancora “Nigeriano stupra madre e figlia, il marito gli getta l’acido sul pene”. Il motivo era semplice: attirare l’attenzione dei lettori, pronti a cliccare il suo sito per leggere i particolari succulenti delle notizie e magari avvalorare i propri pregiudizi, garantendo all’autore dei falsi scoop maggiori guadagni pubblicitari grazie ai contatti ottenuti. “Non si tratta di un singolo articolo, ma c’è una reiterazione nel tempo e molte persone erano portate ad avere un senso di risentimento nei confronti degli extracomunitari”, ha dichiarato il dirigente della polizia postale Marcello La Bella a Meridionews.it .

Viene da chiedersi perché un ventenne che fomenta odio diffondendo falsità per guadagnare pochi spiccioli venga denunciato e bloccato, mentre diversi politici che come sciacalli visitano baracche di clandestini o luoghi di tragedie dell’immigrazione proferendo messaggi xenofobi per raccattare consenso elettorale possano agire indisturbati. E anche quale sia il futuro dell’informazione sul web e sui social network in un sistema dei ricavi pubblicitari che premia sempre più i clic, qualunque sia il contenuto e disinteressandosi di ogni possibile verifica delle fonti. (fonte)

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