Catfishing in aumento, è il furto delle identità online

In internet si definisce “catfish” una persona che crea una falsa identità all’interno dei Social Network fingendosi una persona diversa da quella che è in realtà, usando foto prese da altri profili e informazioni biografiche spesso del tutto false e ingannando i loro interlocutori.

Oltre alle “fake news” sui social si moltiplicano anche gli account “fake”, quelli falsi. Un fenomeno che assume una rilevanza particolare fra i teenager, che spesso usano falsi profili o identità rubate (il “catfishing”) per denigrare altri utenti o per intrecciare relazioni online più accattivanti. È quanto emerge da un’indagine realizzata tra teenager in 10 Paesi europei, tra cui l’Italia, da Ipsos MORI per conto di Vodafone in occasione del Safer Internet Day.

Quasi tre intervistati su 10 (il 32% in Italia) affermano di conoscere qualcuno che ha creato un profilo falso, sia con lo scopo di mandare al proprio account “autentico” commenti positivi per renderlo più attraente, sia per denigrare altri utenti. Solo il 3% ammette di averlo fatto in prima persona per inviare messaggi o commenti negativi ad altri.

In questa partita “doppia” un capitolo a parte è rappresentato dal “catfishing”, ovvero il fenomeno delle identità rubate sui social al fine di intrecciare relazioni “più popolari” con altri utenti. Il 25% degli intervistati dice di conoscere qualcuno che l’ha fatto. Pochissimi anche in questo caso coloro che ammettono di averlo fatto in prima persona, il 4%.

La fetta di giovani che usa i finti profili per mandare messaggi negativi o denigratori ad altri “amici” preoccupa, anche in chiave “cyber bullismo”. Vodafone è impegnata da tempo a contrastare questo fenomeno e ad aiutare i giovani a sentirsi più sicuri sul web. Tra le iniziative già messe in campo, ad esempio, la serie #BeStrong “support emojis” per aiutare i giovani a trasmettere solidarietà e sostegno agli amici che sono vittime di bullismo online. (ANSA)

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