Barzellette in cambio di sesso su Web

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Ragazza adolescente denuncia 22enne che l’aveva adescata su una chat per ragazzini, prima raccontando barzellette, poi chiedendole foto osè per fare sesso sul web.

Sebbene molti adulti lo ignorino, esistono chat per adolescenti, su Internet. Luoghi virtuali fatti per conoscersi, raccontarsi, per parlare di quello che succede a scuola o di quello che si fa nel tempo libero. Spazi frequentati da giovanissimi, minorenni per lo più, dove però, ogni tanto, si introduce anche qualcuno un po’ più grande, poco interessato ai patemi per il compito in classe o alla paura per l’interrogazione di latino. Ma che, quei siti, li frequenta per adescare ragazzine.

È quello che ha scoperto la polizia postale dopo che un’adolescente si è presentata insieme alla sorella maggiorenne per sporgere denuncia. Anche lei aveva conosciuto un ragazzo più grande, un ventiduenne che non aveva fatto mistero della sua età. Ma che aveva cominciato a parlare con quella ragazzina facendola ridere, raccontandole barzellette per risultare simpatico.

I primi contatti non nascondevano nulla di particolare: il giovane la faceva ridere, faceva le imitazioni dei personaggi famosi e lei, giorno dopo giorno, messaggio dopo messaggio ha cominciato a fidarsi di quel ragazzo più grande. Ma le intenzioni del ventiduenne non erano soltanto quelle di sembrare divertente agli occhi della ragazzina. C’era dell’altro, c’era una sorta di regia già collaudata con altre giovanissime. Dalle barzellette e dalle imitazioni dei personaggi famosi, ispirato a quelle della trasmissione radiofonica “Lo zoo di 105”, il ventiduenne è arrivato a chiedere alla giovane studentessa fotografie delle sue parti intime. Immagini che però la ragazzina si sarebbe rifiutata di fornire al ragazzo.

Un cambio di passo, che i poliziotti della polizia postale hanno registrato quando dalla chat su Internet i due hanno cominciato a scriversi su Whatsapp dopo essersi scambiati i numeri di telefono.

Richieste che non si sono fermate alle sole immagini. I contatti sono infatti andati avanti, e il ventiduenne ha chiesto alla ragazzina di fare del sesso virtuale, via webcam. È stato dopo quella richiesta che l’adolescente ha raccontato tutto alla sorelle e insieme sono andate negli uffici della polizia postale a porgere denuncia. Il ragazzo aveva anche proposto alla ragazzina alcuni incontri, dicendo che sarebbe venuto in Maremma per conoscerla.

Gli uomini guidati dall’ispettore superiore Stefano Niccoli hanno effettuato due perquisizioni, nella casa di residenza del ragazzo e in quella dove ha il domicilio, una al nord e l’altra a Roma e hanno sequestrato due smartphone utilizzati per adescare le adolescenti. Di conversazioni di quel tenore, infatti ce n’erano anche altre. (fonte)

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