Amnesty International, Twitter è un ambiente ‘tossico’ per le donne

In piena bufera Facebook-Cambridge Analytica, anche Twitter finisce nel mirino per un rapporto di Amnesty International. Secondo l’organizzazione che si occupa di difesa dei diritti umani, la piattaforma non riesce a prevenire la violenza online e gli abusi contro le donne, creando un ambiente tossico per loro. Le accuse arrivano nel giorno in cui Twitter compie 12 anni: il 21 marzo del 2006 Jack Dorsey, fondatore e attuale Ceo, lanciò il primo tweet di prova.

Il rapporto di Amnesty – riporta il Guardian – mette in luce come il social network non abbia dato risposte adeguate quando venivano messi in evidenza abusi, anche quelli che violavano le sue stesse regole. La conseguenza, spiega l’organizzazione, è la presenza di minacce di morte e stupro, abusi razzisti e omofobi rivolti alle donne. Un controsenso per la piattaforma che ha veicolato il movimento #metoo. Twitter in disaccordo con Amnesty, spiega di aver apportato più di 30 modifiche alla sua piattaforma per migliorare la sicurezza.

Il rapporto di Amnesty International si basa su una ricerca fatta negli ultimi 16 mesi e su interviste a 86 donne tra cui giornalisti, esponenti politici e utenti comuni del Regno Unito e degli Usa, circa la loro esperienza di fronte al fatto che Twitter non ha preso sul serio le loro segnalazioni di molestie.

“Le recenti iniziative indicano che l’azienda vuole essere parte di questo cambiamento, ma le donne non ci credono. Se non prenderà ulteriori misure concrete contro la violenza e le molestie online sulla sua piattaforma, Twitter non potrà sostenere credibilmente di stare dalla parte delle donne”, spiega Azmina Dhrodia, ricercatrice di Amnesty International. Per questo Amnesty invita a sottoscrivere la petizione “Stop alla violenza online” lanciando la campagna #ToxicTwitter. (ANSA)

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