WiFi Italia, ”Qualcosa è andato storto. Riprova più tardi”

L’avvertimento arriva prima ancora di fare il download della app, nella sezione recensioni dell’Apple Store. «Scadente», «inattiva», «non scaricatela». Sono i commenti più comuni degli utenti su Wifi.Italia.it, il progetto appena lanciato dal Ministero dello Sviluppo economico per permettere di navigare su Internet in fretta con le reti delle pubbliche amministrazioni, gratis e in automatico, senza bisogno di lunghe registrazioni, se non la prima volta. E qui nasce il problema. Nel pieno centro di Firenze, una delle cinque città in cui è partita la sperimentazione, quando, dopo aver inserito i propri dati personali, si dovrebbe ricevere il codice per attivare il servizio, l’app va in tilt: «Qualcosa è andato storto, riprova più tardi». Ma il responso, in tre giornate diverse, rimane lo stesso. Solamente al quarto tentativo il codice arriva, ma poi l’app non funziona. Anche a Milano la prova è un insuccesso.

I PROBLEMI PIU’ COMUNI 

«In effetti, questi sono stati i reclami più comuni che abbiamo ricevuto», risponde Alessio Beltrame, capo segreteria del sottosegretario al Mise Antonello Giacomelli, sottolineando, però, l’iniziativa sta andando meglio del previsto: «Abbiamo avuto 50mila download dal 13 luglio, giorno del lancio, fino a venerdì 21, siamo più che soddisfatti». Resta, però, qualcosa da sistemare. «La questione del codice è stata risolta: per riceverlo è necessario inserire anche il prefisso del proprio telefono, cosa che nella primissima versione dell’app non era chiara».

POCHI HOTSPOT

Ma se, provando e riprovando, alla fine il messaggio con le cinque magnifiche cifre compare, resta ancora da capire dove esattamente si può utilizzare l’app sui territori in cui dovrebbe già essere attiva. «Che senso ha rilasciare un servizio quando solamente una manciata di hotspot è disponibile e solo in zone molti turistiche?», si chiede Noel sul Google Play. I commenti degli altri, tra chi è comprensivo e chi va giù più pesante, suonano tutti così.

«PRESTO NUOVI PUNTI DI ACCESSO»

«Veramente a Firenze i punti di accesso federati sono già duecento e presto se ne aggiungeranno altri», rivelano dal Ministero, dove difendono la sperimentazione: «Non potevamo pensare di partire in 100 città, il sistema avrebbe rischiato di non reggere». Oltre al capoluogo toscano e a Milano, WiFi.Italia.it si può testare, per ora, a Roma, a Prato e a Bari, nelle province di Roma, Firenze e Trento e in Toscana ed Emilia-Romagna. «Ma in tempi molto brevi, passata l’estate, porteremo il servizio nelle grandi stazioni, per il quale abbiamo già firmato un accordo con Rfi, e in luoghi nuovi: porti, aeroporti e autostrade più in singoli Comuni e in nuove regioni nel Sud». Dove molti si sono lamentati per la quasi totale assenza di enti che hanno aderito alla prima fase.

«Ma ogni giorno riceviamo messaggi di nuove amministrazioni che vogliono entrare a far parte del network. Anche privati ci hanno scritto. Sul tema c’è molto interesse, ma sono necessari tempi minimi perché gli uffici possano lavorare e per sistemare la parte tecnica», rimarca ancora Alessio Beltrame. «La nostra priorità, oltre ad allargare la rete, è far sì che il Wi-Fi funzioni, altrimenti è tutto inutile. Pure l’Europa ci ha preso ad esempio per dar vita a un sistema simile in altri paesi. Risolveremo i problemi». (fonte)

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