Video rubati, Facebook non riesce ancora a bloccarli

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E ci risiamo. Brady Haran, film maker e giornalista, pubblica su YouTube un video che mostra che cosa succede lasciando del litio metallico nella soda. Il video su Facebook raggiunge centinaia di migliaia di visualizzazioni. Un attimo, su Facebook? Ma non si era detto YouTube? Appunto: la versione che ha guadagnato la pioggia di like non era quella di Haran. Ecco servito, insieme all’esperimento scientifico delle reazioni alla soda, quello molto più comprensibile del saccheggio di video protetti da copyright.

Si tratta di una questione già sollevata più volte dai creatori di contenuti. A luglio scorso Facebook stessa si era detta cosciente del problema e al lavoro per nuove soluzioni. “È un po’ come sapere che ti hanno rubato in casa mentre sei in vacanza: ti viene quasi da augurarti di non saperlo, per non rovinarti le ferie”, ha commentato Haran al Wall Street Journal. Il parallelo con il furto non è solo metaforico: se gli autori fanno soldi grazie a visualizzazioni e inserzioni su YouTube, che qualcuno le metta gratis su altre piattaforme comporta una perdita di denaro (sempre il WSJ ha detto che PewDiePie, uno degli YouTuber più celebri, può tirare su 4 milioni di dollari in vendite pubblicitarie di un anno).

Facebook è al lavoro sul test di una nuova tecnologia da mesi insieme a molti partner, tra cui Jukin Media. Chi collabora può segnalare i video che vogliono monitorare attraverso un cruscotto inserito all’interno della piattaforma. Il sistema di Facebook poi, scandaglia poi tutti i video caricati per trovare le corrispondenze.

A Menlo Park già si servono di una tecnologia di terze parti che confronta i video caricati con quelli del loro database, ma mancano ancora contenuti all’appello (come potrebbe non essere altrimenti, con quel ritmo di condivisione?). E poi, sta ai proprietari segnalare le inadeguatezze: Facebook risponde, ma prima che un video venga tolto possono volerci giorni, o comunque troppe ore preziose. “Il feedback dei nostri partner è essenziale per la creazione di una soluzione robusta che si adatti alle loro esigenze, e siamo impegnati a fornire un sistema completo di gestione video”, ha detto un portavoce di Facebook alla testata americana.

YouTube ha dovuto affrontare le questione molti anni fa, e non è stato facile neanche per loro, che hanno trovato un equilibrio nella tecnologia proprietaria Content ID. Ora, è il momento di Facebook. (fonte)

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