Vedere la televisione in vacanza, ma senza tv

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I tempi in cui ci si incontrava nelle case per guardare la televisione sembrano preistoria. Ma, salvo rari casi, appartengono a un’epoca lontana anche i sabati sera davanti ai varietà o gli appuntamenti pomeridiani con i cartoni animati. Fra le tante consuetudini che Internet ha spazzato via o modificato profondamente, c’è di sicuro anche il rapporto delle persone con il mezzo di comunicazione più utilizzato prima dell’avvento del Web: la televisione. E non solo perché il concetto di on demand, che si fonda sul poter guardare ciò che si vuole quando si vuole scegliendo da un catalogo, ha messo in luce i limiti del classico palinsesto televisivo.

Secondo un recente rapporto Ericsson, gli smartphone hanno infatti definitivamente sorpassato la tv, e in molti li utilizzano anche per seguire gli spettacoli televisivi. Un fenomeno che riguarda soprattutto i più giovani, quelli cioè meno abituati alla ritualità del televisore. Nell’arco di quattro anni, cioè dal 2011 al 2015, i ragazzi tra i 16 e i 19 anni hanno infatti dimezzato la fruizione di video in tv – da dieci a cinque ore circa a settimana – mentre hanno quasi raddoppiato (+85%) quella da smartphone, salita a poco più di cinque ore. Ma, sempre stando allo stesso studio, il cellulare non è l’unico mezzo utilizzato per guardare la tv, perché ci sono anche il tablet (usato a tale scopo dai ragazzi per circa tre ore a settimana) e soprattutto il computer (cinque ore a settimana).

LE APP

Ecco perché di questi tempi le spiagge si sono riempite di bambini che chiedono il tablet ai genitori per guardare i cartoni e di adolescenti che seguono le proprie serie tv preferite con gli auricolari nelle orecchie e gli occhi puntati sul piccolo schermo dello smartphone. Una possibilità che però alletta anche gli adulti. D’altronde trasformare i dispositivi mobili in piccole tv portatili è estremamente semplice. Esistono infatti diverse applicazioni che lo permettono: si va da quelle delle più famose emittenti televisive fino a quelle meno ufficiali, passando per i servizi streaming e ai social network video. Quest’ultima categoria è stata la prima a diffondersi ed è anche la più conosciuta: parliamo di piattaforme come YouTube e Vimeo, sulle quali si trova praticamente di tutto, dai filmati amatoriali alle web serie fino ai videoclip musicali.

Fra le applicazioni ufficiali delle emittenti, molte delle quali danno anche la possibilità di rivedere programmi già andati in onda, troviamo Rai.tv, Mediaset, Sport Mediaset e Premium Play (di Mediaset Premium, per chi è abbonato); quelle del gruppo Sky (anche queste riservate agli abbonati) SkyTg24 e Sky Go; Dplay (con i canali del gruppo Discovery Italia, come Real Time, Dmax, Nove, Giallo, Focus, Fresbee e K2); Italia Smart (Alice, Marcopolo, Leonardo, Nuvolari, Alice Kochen e Italia Smart) e Serie A Tim, che trasmette a pagamento le partite del campionato italiano di calcio. Per chi possiede un dispositivo Android è poi possibile connettersi ad altre app, come Kodi, Tvdream, CoolStreaming, FilmOn e Iptv, che consentono di vedere in diretta principali canali italiani e internazionali. Infine ci sono le piattaforme streaming a pagamento, fra cui Netflix, Mediaset Infinity, Sky Online e TimVision, con un ampio catalogo di programmi tv, film e serie tv.

I PROBLEMI

Ma attenzione alle controindicazioni. Un rapporto dello scorso gennaio di The Vision Council, associazione americana che si prefigge di educare alla cura della salute degli occhi, mette in guardia sui pericoli a cui può portare il fissare troppo a lungo uno schermo, ancor peggio se piccolo come quello di un cellulare e in condizioni non ottimali di luminosità. La ricerca sostiene che il 65% degli americani soffre infatti della sindrome da affaticamento da occhio digitale, che provoca vista offuscata, irritazioni e mal di testa. Senza contare la questione della postura: la fruizione prolungata del cellulare obbliga spesso a mantenere posizioni non naturali, che possono provocare dolori al collo e alla schiena. Ci sono perciò una serie di accortezze da considerare se si vuole guardare la tv da smartphone e tablet salvaguardando la salute.

Le riassume il dottor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico dell’ospedale Humanitas: innanzitutto bisogna tenere una giusta distanza, che varia in base all’ampiezza del display e che quindi dovrà essere maggiore per i tablet e minore per i cellulari. Uno schermo piccolo può essere fastidioso soprattutto per chi soffre di presbiopia. Altra condizione fondamentale è l’illuminazione: la luminosità dello schermo non dev’essere ridotta, perciò è meglio non risparmiare batteria e impostare un livello adatto. C’è poi un altro discorso da fare sul display: guardare immagini a bassa risoluzione, come spesso accade per i programmi in streaming, o su dispositivi di bassa qualità, affatica la vista.

I DISPOSITIVI

Perciò, quando si decide di acquistare un dispositivo prevalentemente per guardare filmati, è bene orientarsi su qualcosa che abbia uno schermo adatto. Per i tablet si va dall’Apple iPad Air 2 o iPad Pro, fino a Huawei Matebook, Samsung Galaxy TabPro S e Amazon Kindle Fire 8.9, tutti dotati di ottima risoluzione. Per gli smartphone, l’ideale sono i phablet come il nuovo Samsung Galaxy Note 7, l’iPhone 6S Plus, o Huawei Mate S, con schermi in hd superiori ai 5 pollici. Perché va bene che il piccolo schermo diventi ancora più piccolo, ma l’importante è che si veda meglio. (fonte)

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