Truffe online, vademecum per salvare il conto corrente

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Ormai è sempre più frequente che gli utenti utilizzino servizi con funzione di pagamento, che si avvalgono di mezzi elettronici. Tutti gli istituti bancari offrono ai propri clienti servizi online, denominati  “Home banking”, attraverso i quali si possono compiere tutte le operazioni, compreso i  pagamenti tramite bonifici.

A seguito di ciò, negli ultimi anni si sono moltiplicate le truffe online, attraverso il cd “phishing”: un tipo di frode che ha lo scopo  di rubare l’identità di un utente. In concreto è una truffa informatica effettuata inviando una mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking…

L’evoluzione delle tecniche fraudolente consente sempre più ai malviventi di svuotare i conti correnti delle vittime: «L’ultimo caso che stiamo trattando – spiega Carlo Claps presidente di Aidacon consumatori (www.aidacon.it) – riguarda un utente titolare di una carta Postepay, al quale hanno sottratto la somma di  3.300 euro con un semplice click. I truffatori sono riusciti ad “entrare” nello Smartphon di L.L., disabilitandolo per alcuni minuti, il tempo necessario per  utilizzare la App di Postepay presente sul telefonino, ed effettuare un bonifico di 3.300 euro su un conto estero. Come Aidacon, abbiamo diffidato Poste Italiane, invitandola a restituire le somme illegittimamente sottratte al consumatore. Abbiamo inoltre provveduto  a depositare un esposto presso la procura della Repubblica e siamo pronti a dichiarare  guerra agli istituti bancari che non garantiscono la tutela dei propri clienti. Infatti, sia Poste Italiane, sia  qualsiasi altro operatore bancario, nei rapporti contrattuali con il cliente deve, ai sensi dell’art. 1856 c.c.  “rispondere secondo le regole del mandato” adottando la diligenza con particolare rigore. In pratica, la Corte di Cassazione con  specifico riferimento all’utilizzazione di servizi e strumenti ha stabilito che: “non può essere omessa la verifica dell’adozione da parte dell’istituto bancario delle misure idonee a garantire la sicurezza del servizio. Grava, quindi  sull’istituto bancario  l’onere di fornire la prova del proprio adempimento.

Ma non è tutto, l’Aidacon provvederà a diffidare anche i produttori di Smartphone: “Nonostante alcuni dispositivi di telefonia oggi vengano venduti sul mercato a prezzi altissimi, gli stessi non offrono sufficienti garanzie per i consumatori, soprattutto in tema di sicurezza. Oggi basta scaricare un software gratuito per poter entrare in un qualsiasi smartphone ed impadronirsi di dati sensibili.

Ecco il vademecum diffuso da Aidacon per difendersi dalle truffe online

  1. Controllare frequentemente gli estratti conto dei rapporti bancari;
  2. Utilizzare, se possibile,  i servizi di “notifica movimenti” offerti dalle banche, in  modo da essere avvertiti in tempo reale attraverso SMS o e-mail dei movimenti effettuati;
  3. Scegliere una password sicura, con almeno sei numeri, lettere e segni di punteggiatura. Non usare la stessa combinazione per altri account;
  4. Installare un software anti-virus sul computer;
  5. Aggiornare il browser ed utilizzare versioni più recenti in grado di avvertirci se si sta per visitare un sito sospettato di praticare phishing;
  6. Se il nostro dispositivo è particolarmente lento o “si comporta” in modo strano avviamo una scansione anti-virus: potremmo essere stati contagiati.
  7. Assicurarsi che i propri account e-mail siano protetti;
  8. Quando si entra in un social network, fare attenzione a non rendere pubbliche le informazioni più “sensibili”;
  9. Disconnettersi dai social network quando si usa un computer che si condivide con altre persone;
  10. Essere  prudenti  prima di scaricare o cliccare su un link sospetto. In tal caso non aprire, anche se  proviene da un contatto amico».

Come comportarsi in caso di truffa.

Nei casi di anomalie nel conto corrente, rivolgersi immediatamente alla banca. Una volta accertata la truffa, formalizzare immediatamente una contestazione dell’addebito, in quanto non autorizzato, e richiedere il  rimborso delle somme sottratte.

Nel caso l’illecito si avvenuto a mezzo utilizzo di carta di credito e/o postepay, richiedere immediatamente il blocco della carta. Sporgere denuncia presso la   Procura, descrivendo l’illecito subito.

Nel caso in cui l’Istituto di credito e/o le Poste non provvedano al rimborso delle somme, rivolgersi ad un legale di fiducia o a un’associazione di consumatori, per tutelare i propri diritti ed ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti. (fonte)

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