Ticketbis, boom dei bagarini online

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È un modello che a molti non piace. Perché distorce il sistema di vendita, gonfia i prezzi, rende sempre più difficile acquistare i biglietti più ambiti prima che vada tutto sold-out. Com’è successo con gli ultimi concerti italiani degli U2. E in decine di altre occasioni, da allora, tra sport e musica soprattutto. Ma il mercato secondario via web – cioè la vendita online di biglietti “di seconda mano” – è ormai una realtà. Emersa, più che emergente. Per capirlo, basta vedere i dati della spagnola Ticketbis: startup nata nel 2009 e che con con il suo sito è tra i leader nel settore. Nel 2011 il suo fatturato era di 5,5 milioni di euro, racimolati in 8 Paesi e con 50 dipendenti. Nel 2015 le cifre sono tutte schizzate verso l’alto: 90 milioni di fatturato, 42 nazioni, oltre 400 dipendenti.

L’ad: «Non è speculazione»

L’impero di Ticketbis si basa tutto sulle commissioni sulle compravendite. La quota che la piattaforma trattiene varia da Paese a Paese, ma arriva fino al 25 per cento del prezzo di vendita. E allora il calcolo si fa presto. Perché lo scorso anno le transazioni sono state oltre 300 mila a livello globale, ciascuna per 2,1 biglietti di media. «L’Italia è già il nostro terzo mercato europeo, con 35-40 mila transazioni annuali», ha spiegato a Milano Ander Michelena, classe ‘83 e attuale amministratore delegato di Ticketbis. Che difende il modello così discusso del mercato secondario: «Non è speculazione. Perché secondo i nostri sondaggi nel 95 per cento dei casi chi rivende un biglietto lo fa perché non può usufruirne, e vuole recuperare tutto o una parte di quello che ha speso. Solo il 5 per cento rivende un biglietto per trarne un beneficio economico».

Turisti del calcio

Il motivo che vede l’Italia tra i protagonisti del mercato secondario online è semplice, e ha la forma di un pallone. Il calcio e gli stadi italiani hanno ancora il loro appeal. Anche nei confronti degli stranieri, che spesso si rivolgono alla rete per comprare l’ingresso a un match di cartello. L’ultimo è stato il derby di Milano, tra Inter e Milan: per l’occasione, su Ticketbis hanno comprato tanti acquirenti internazionali, pagando 116 euro di media. C’è un vero e proprio turismo del calcio intorno alla Serie A. Tanto che nel 2015, secondo uno studio commissionato proprio da Ticketbis, negli stadi italiani si sono visti spettatori di ben 75 nazionalità diverse. (fonte)

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