Stati Uniti, boom visite online da medici ‘virtuali’ di base

Il medico di base può diventare ‘virtuale’, e al posto della fila in sala d’attesa, almeno in qualche caso, si può ricorrere a una serie di domande su un sito ottenendo risposte altrettanto soddisfacenti. Lo afferma un rapporto sul sito della American Medical Association (Ama), secondo cui uno degli esempi principali in questo senso, il portale MyNovant, sta avendo ottimi risultati.

Il sito, che in pochi anni ha raggiunto oltre 720mila iscritti, permette di prenotare visite ‘reali’ con gli specialisti delle cliniche del gruppo, richiedere ricette e seguire nel tempo l’andamento dei parametri di salute, ma dà anche la possibilità di due tipi di visite virtuali, una in videoconferenza con un medico e l’altra, chiamata ‘e-visit’, rispondendo a domande. Una volta cliccato il proprio sintomo, si apre una serie di domande di approfondimento. Il 95% dei pazienti che ha ricevuto una e-visit ha dato un giudizio ‘buono’ o ‘molto buono’.

Meno apprezzato il prezzo, che per chi non ha un’assicurazione arriva a 30 dollari a visita. “Ci aspettavamo che le visite in video fossero più popolari – ha spiegato alla Collaborate in Practice Conference di Chicago Lauren Miller, fra gli ideatori – mentre hanno avuto più successo le e-visit, ne abbiamo fatte finora oltre 16mila”. Le visite online sembrano essere apprezzate, almeno negli Usa, anche per i bambini.

Secondo un rapporto realizzato dal Nemours Children’s Health System il 67% dei genitori intervistati ha usato o pensa di usare dei servizi di telemedicina per i propri figli. Anche l’American College of Physician ha pubblicato delle linee guida sull’argomento in cui, pur sottolineando che la virtualizzazione comporta dei rischi, afferma che ‘l’innovazione promessa dalla telemedicina non è solo fare virtualmente le stesse cose che si facevano faccia a faccia, ma piuttosto riconoscere che molte cose che si pensava richiedessero una visita nello studio medico in realtà non la richiedono”. (ANSA)

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